Il conflitto pratico e quello logico tra i giudicati, differenze
05 Luglio 2017
In presenza di identità e di incompatibilità dei rapporti giuridici oggetto di processi susseguitisi nel tempo si ha il conflitto c.d. pratico dei giudicati: in questo caso le due statuizioni riguardando lo stesso bene della vita e, quindi, non possono coesistere, ma una deve necessariamente soccombere rispetto all'altra; a tal fine deve essere ritenuto applicabile il criterio temporale, pertanto il secondo giudicato prevale in ogni caso sul primo, sempre che la seconda sentenza contraria ad altra precedente non sia stata sottoposta a revocazione, impugnazione questa che è consentita soltanto nel caso in cui tale seconda sentenza non abbia pronunciato sulla relativa eccezione di giudicato.
Nel caso di contrasto c.d. logico tra giudicati, oggetto delle due sentenze è l'accertamento di rapporti giuridici diversi, ancorché connessi per pregiudizialità o dipendenza, per cui esse mantengono, ciascuna nel rispetto del proprio ambito oggettivo di operatività, piena efficacia; in tale ipotesi una sentenza non elide l'altra, ma il primo giudicato è privato dell'idoneità a valere anche agli effetti del diritto dipendente dedotto nel secondo processo, il quale rinviene la propria disciplina nella decisione emessa in tale ultimo procedimento. |