All’avvocato che difende due parti in causa con medesima posizione processuale spetta un compenso unico maggiorato
01 Agosto 2017
Il caso. Il Tribunale rigettava la domanda di B.P. diretta a chiedere la condanna degli eredi di M.A. al pagamento della provvigione maturata per la pregressa attività di mediazione espletata in favore del de cuius e sfociata nella vendita del compendio immobiliare in capo alle società C.L. e M. s.r.l.. Nel dettaglio la sentenza escludeva che l'attrice potesse vantare un credito nei confronti di M.A., soggetto estraneo all'affare e pertanto condannava le due società al pagamento della provvigione. La Corte d'appello, in riforma della sentenza di primo grado, accertava il rapporto di continuità tra M.A. e le due società stipulanti, avendo questi partecipato attivamente alle trattative ed avendo usufruito dell'attività di mediazione; sicchè anche il sig. M.A. era tenuto al pagamento della provvigione.
Erano state violate le tariffe forensi? Veniva proposto ricorso in Cassazione da B.P., la quale lamentava la violazione dell'art. 91 c.p.c. e delle norme sulle tariffe legali. Secondo la ricorrente la Corte distrettuale non aveva indicato le ragioni per le quali avrebbe liquidato spese, diritti e onorari e compensi per ciascuna delle due società parti in causa seppure assistite da un medesimo difensore.
«Il motivo è fondato». Al caso in esame si deve applicare il principio per cui «all'art. 4, D.M. n. 55/2014 e, in specie del comma 2 della disposizione in ragione del quale “quando in una causa l'avvocato assiste più soggetti aventi la stessa posizione processuale, il compenso unico può di regola essere aumentato per ogni soggetto oltre il primo nella misura del 20%, sino a un massimo di dieci soggetti (…), deve presiedere anche alla liquidazione, a carico del soccombente, del compenso spettante al difensore di più parti vittoriose con identica situazione processuale, in base al principio generale secondo cui il soccombente stesso no può essere tenuto a rimborsare alla parte vittoriosa più di quanto questa debba al difensore, in relazione all'attività concretamente svolta» (Cass. n. 18624/2010).
L'identica posizione processuale. Invero, le due società in causa avevano una medesima posizione processuale ed erano state assistite dal medesimo legale, quindi sulla base del principio appena ricordato sarà dovuto un compenso unico maggiorato, a nulla rilevando il fatto che il legale abbia depositato distinti atti difensivi.
Per questi motivi la Corte accoglie il ricorso.
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