CNDCEC: documento sulla responsabilità sociale dell’impresa

La Redazione
21 Giugno 2016

È stato pubblicato ieri il lavoro “Direttiva 2014/95/UE sulla disclosure non finanziaria e sulla diversità nella composizione degli organi di amministrazione, gestione e controllo” curato dalla Commissione “Sostenibilità e corporate reporting”.

È online da ieri, nella sezione “Novità di studi e ricerche” del sito istituzionale del Consiglio nazionale, il Documento “Direttiva 2014/95/UE sulla disclosure non finanziaria e sulla diversità nella composizione degli organi di amministrazione, gestione e controllo” incentrato sui temi della “Corporate Social Responsibility (CSR)” (Responsabilità Sociale dell'Impresa) e dello “sviluppo sostenibile” del business.

Il lavoro, all'incirca 120 pagine, affronta la questione prendendo in analisi l'approccio operativo, la prassi aziendale e il ruolo dei professionisti. Proprio in relazione a quest'ultimo aspetto, il documento, rifacendosi a delle indagini svolte da “una delle ‘big' della consulenza aziendale internazionale degli studi”, evidenzia come l'attenzione alla CSR e alla sostenibilità dell'impresa da parte del professionista rechi indiscutibili vantaggi: migliora la sua reputazione, crea vantaggi competitivi, favorisce l'innovazione del settore di appartenenza, creando nuove opportunità, favorisce l'affermazione sul mercato e l'aumento dei ricavi.

Il primo compito del professionista nel campo della CSR e dello sviluppo sostenibile – si legge nel Documento in commento - consiste nell'allargare gli orizzonti culturali delle imprese, accompagnandole e supportandole nel processo d'integrazione di tali concetti nel modello di gestione. Si tratta quindi di una grande opportunità per il professionista, cui è però associata una responsabilità altrettanto significativa, per di più in un momento di grandi cambiamenti politici, economici e sociali, in cui si sta cercando di uscire da una crisi che appare culturale e valoriale prima ancora che economica in senso stretto”.

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