Osservatorio sulla Cassazione – Maggio 2016
10 Giugno 2016
S.a.s. – responsabilità dell'accomandante Cass. Civ. – Sez. Lav., 31 maggio 2016, n. 11250, sent. Il socio accomandante assume la responsabilità illimitata per le obbligazioni sociali, ai sensi dell'art. 2320 c.c., solo ove contravvenga al divieto di compiere atti di amministrazione - intesi quali atti di gestione, aventi influenza decisiva o almeno rilevante sull'amministrazione della società, non già di atti di mero ordine o esecutivi - o di trattare o concludere affari in nome della società.
Rappresentanza processuale – curatore speciale Cass. Civ. – Sez. I, 26 maggio 2016, n. 10936, sent. Nell'azione di responsabilità promossa dal singolo socio, ex art. 2476 c.c. verso l'amministratore e il liquidatore, la società, in quanto litisconsorte necessario, non può essere rappresentata dallo stesso soggetto convenuto con l'azione di responsabilità esercitata in sua vece: a pena di conflitto di interessi con il suo rappresentante legale, anche solo potenziale, deve dunque essere nominato un curatore speciale ai sensi dell'art. 78, comma 2, c.p.c. non essendo necessario l'accertamento dei sintomi dell'effettività del conflitto.
Società cooperativa – efficacia delibera Cass. Civ. – Sez. I, 25 maggio 2016, n. 10828, sent. In mancanza di rituale impugnazione, la delibera dell'assemblea ordinaria di una società cooperativa a responsabilità limitata, avente ad oggetto l'approvazione del bilancio, ha piena efficacia nei confronti di tutti i soggetti legati al rapporto sociale, ancorché dissenzienti, e costituisce piena prova del credito che la società vanta nei confronti del singolo socio.
Bancarotta – responsabilità amministratori e sindaci Cass. Pen. – Sez. V, 25 maggio 2016, n. 21702, sent. In tema di reati fallimentari e societari, ai fini della sussistenza della responsabilità penale degli amministratori senza delega e dei sindaci è necessaria la prova che gli stessi siano stati debitamente informati oppure che vi sia stata la presenza di segnali peculiari in relazione all'evento illecito, oltre all'accertamento dell'anormalità di questi sintomi, in quanto solo la prova della conoscenza del fatto illecito o della concreta conoscibilità dello stesso mediante l'attivazione del potere informativo comporta l'obbligo giuridico degli amministratori non operativi e dei sindaci di intervenire per impedirne il verificarsi.
Responsabilità penale del manager – misure cautelari personali Cass. Pen. – Sez. VI, 23 maggio 2016, n. 21350, sent. Ai fini della verifica della sussistenza del pericolo concreto e attuale di reiterazione di reati dello stesso genere, presupposto per l'applicazione delle misure cautelari personali, non può essere trascurata l'intervenuta cessazione del rapporto di lavoro del manager imputato per turbativa d'asta, frode e abuso d'ufficio con la società a favore della quale tali condotte erano state poste in essere.
Società cooperativa – postergazione finanziamenti dei soci Cass. Civ. – Sez. I, 20 maggio 2016, n. 10509, sent. In difetto di espresse disposizioni normative e di qualunque affinità di tipo sociale, la regola della postergazione dei finanziamenti dei soci di s.r.l. di cui all'art. 2467 c.c. non può essere applicata estensivamente alle società cooperative, i cui principi cardine, primo tra tutti quello dello scopo mutualistico, sono estranei a quelli delle società lucrative.
Società di fatto - fallimento in estensione Cass. Civ. – Sez. I, 20 maggio 2016, n. 10507, sent. Nel caso in cui venga accertata l'insolvenza di una società di fatto nella quale uno o più soci illimitatamente responsabili siano costituiti da società di capitali, il fallimento di quest'ultime costituisce una conseguenza ex lege prevista dall'art. 147, comma 1, l. fall. senza che sia necessario l'accertamento della loro specifica insolvenza.
Cessione di ramo azienda – autonomia funzionale Cass. Civ. – Sez. Lav., 20 maggio 2016, n. 10541, sent. Cass. Civ. – Sez. Lav., 11 maggio 2016, n. 9682, sent. Nella cessione di ramo d'azienda ex art. 2112 c.c. è elemento costitutivo l'autonomia funzionale del ramo ceduto, ovvero la capacità di questo, già al momento dello scorporo dal complesso cedente, di provvedere ad uno scopo produttivo con i propri mezzi, funzionali ed organizzativi e quindi di svolgere - autonomamente dal cedente e senza integrazioni di rilievo da parte del cessionario - il servizio o la funzione cui risultava finalizzato nell'ambito dell'impresa cedente al momento della cessione, indipendentemente dal coevo contratto di fornitura di servizi che venga contestualmente stipulato tra le parti. Incombe su chi intende avvalersi degli effetti previsti dall'art. 2112 c.c., fornire la prova dell'esistenza di tutti i requisiti che ne condizionano l'operatività.
Liquidazione della quota - trasformazione Cass. Civ. – Sez. I, 19 maggio 2016, n. 10332, sent. La domanda di liquidazione della quota di una società di persone da parte degli eredi del socio defunto, anche laddove la società abbia nel frattempo provveduto alla trasformazione in altro tipo sociale, è diretta a far valere un'obbligazione non degli altri soci, ma della società medesima quale soggetto passivamente legittimato, potendosi altresì evocare in giudizio anche i soci superstiti, qualora siano solidalmente e illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali, sebbene non siano litisconsorti necessari.
Confisca – reati tributari Cass. Pen. – Sez. III, 19 maggio 2016, n. 20763, sent. La confisca diretta del profitto di reato è possibile anche nei confronti di una persona giuridica per le violazioni fiscali commesse dal legale rappresentante o da altro organo nell'interesse della società, quando il profitto o i beni direttamente riconducibili al reato siano rimasti nella disponibilità della medesima. L'impossibilità di procedere alla confisca diretta del profitto costituisce condizione imprescindibile perché si possa procedere a quella per valore, come si evince dal tenore testuale dell'art. 322-ter c.p.
Marchi - contraffazione Cass. Civ. – Sez. I, 17 maggio 2016, n. 10078, sent. Sussiste la contraffazione di un marchio “forte” quando si ripeta in un segno concorrente, in qualunque modo, la sua tipica ed individualizzante capacità distintiva ed il suo caratteristico messaggio, mentre ad evitare la contraffazione del marchio “debole”, il cui messaggio è intrinsecamente poco individualizzante, sono sufficienti differenziazioni anche lievi.
Brevetto - contraffazione Cass. Civ. – Sez. I, 17 maggio 2016, n. 10077, sent. La dimostrazione della titolarità del brevetto è condizione dell'azione di contraffazione dello stesso. Ciononostante la mancanza del brevetto, la nullità o la scadenza dello stesso non precludono la possibilità di agire in giudizio, rendendo infondata la domanda se al momento della decisione il brevetto non sia ancora stato rilasciato.
Patti parasociali – sanzioni amministrative Cass. Civ. – Sez. II, 16 maggio 2016, n. 9963, sent. Il richiamo dell'art. 22 T.U.F. alla nozione di "patto" e le espresse sanzioni della nullità e dell'esclusione del diritto di voto, induce a ritenere che i previsti obblighi di comunicazione sorgono per effetto di accordi riconosciuti e riconoscibili come definitivi tra le parti, senza escludere che nell'ambito di un procedimento negoziale complesso e a formazione progressiva si possano dare intese intermedie funzionali all'accordo definitivo.
Responsabilità amministrativa degli enti - prescrizione Cass. Pen. – Sez. VI, 13 maggio 2016, n. 20098, sent. Ai sensi dell'art. 22, comma 4, D.Lgs. n. 231/2001, la richiesta di rinvio a giudizio della persona giuridica intervenuta entro cinque anni dalla consumazione del reato presupposto, in quanto atto di contestazione dell'illecito, interrompe il corso della prescrizione sospendendolo fino alla pronuncia che definisce il giudizio.
Cessione di azienda – continuità Cass. Civ. – Sez. Trib., 11 maggio 2016, n. 9575, sent. Per cessione di azienda deve intendersi il trasferimento di un'entità economica organizzata in maniera stabile la quale conservi la sua identità e consenta l'esercizio di un'attività economica finalizzata al perseguimento di uno specifico obbiettivo; occorre, dunque, la valutazione complessiva di una pluralità di elementi tra loro in rapporto di interdipendenza in relazione al tipo di attività e consistenti nell'eventuale trasferimento di elementi materiali o immateriali e del loro valore, dell'avvenuta riassunzione in fatto della maggior parte del personale da parte della nuova impresa, dell'eventuale trasferimento della clientela, nonché del grado di analogia tra le attività esercitate prima o dopo la cessione.
Responsabilità amministrativa degli enti – Organismo di Vigilanza Cass. Pen. – Sez. I, 2 maggio 2016, n. 18168, sent. In tema di sicurezza sul lavoro, non può essere invocata la responsabilità dei membri del Consiglio di amministrazione, né tantomeno dell'OdV per l'infortunio subito da un lavoratore laddove gli strumenti messi a disposizione dello stesso rispondano ai requisiti previsti dalla disciplina antinfortunistica. |