Non quotate: gli occhi del CNDCEC sulla riforma della rendicontazione finanziaria

La Redazione
27 Aprile 2015

Molte le osservazioni inviate dal CNDCEC alla consultazione pubblica aperta dal MEF sull'attuazione della direttiva 2013/34/EU del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, inerente ai bilanci d'esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese.

alla previsione esplicita del principio della continuità dei bilanci. No all'introduzione nel Codice civile del criterio del costo ammortizzato per la misurazione di titoli immobilizzati, crediti e debiti (che rappresenta una “complessità superflua” capace di comportare “maggiori oneri amministrativi rispetto ai benefici informativi ad essa collegati”). Da rivedere, sulla base di specifiche considerazioni, il principio di prevalenza della sostanza sulla forma e il principio di rilevanza.

Sono queste le principali osservazioni presentate dal CNDCEC alla consultazione pubblica aperta dal MEF sull'attuazione della direttiva 2013/34/EU del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, riguardante i bilanci d'esercizio, i bilanci consolidati e le relative relazioni di talune tipologie di imprese.

Dell'impegno e della particolare attenzione con cui è stata seguita l'evoluzione della normativa in materia di rendicontazione finanziaria delle società non quotate, il Consiglio nazionale ne dà notizia con un comunicato diffuso lo scorso venerdì, 24 aprile (giorno di chiusura della consultazione pubblica), sul proprio sito istituzionale.

Le osservazioni presentate si sviluppano in un corposo documento articolato in una prima parte che analizza gli elementi di carattere generale e una seconda che esamina in modo più specifico gli elementi di dettaglio, prendendo in esame sia i principi generali per la redazione del bilancio sia le disposizioni tecniche.
Raffaele Marcello, Consigliere dei commercialisti delegato ai principi contabili, si augura che al centro della riforma vengano messe "le realtà di piccole e medie dimensioni che rappresentano il principale, in Italia quasi l'unico, destinatario delle future norme del codice civile".


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