I presupposti dell'azione individuale di responsabilità

La Redazione
12 Aprile 2017

L'azione individuale del socio o del terzo contro gli amministratori, di cui all'art. 2395 c.c., costituisce una specifica ipotesi di responsabilità extracontrattuale che impone a colui che agisce l'onere dì provare la esistenza di un comportamento doloso o colposo dell'amministratore, del danno subito e del nesso causale fra danno e condotta illecita...

L'azione individuale del socio o del terzo contro gli amministratori, di cui all'art. 2395 c.c., costituisce una specifica ipotesi di responsabilità extracontrattuale che impone a colui che agisce l'onere dì provare la esistenza di un comportamento doloso o colposo dell'amministratore, del danno subito e del nesso causale fra danno e condotta illecita.

In particolare, caratteristica fondamentale dell'azione è l'incidenza diretta sul patrimonio individuale del socio o del terzo dei comportamenti illeciti degli amministratori, cioè il fatto che i comportamenti dolosi o colposi di questi abbiano arrecato pregiudizio in via immediata ai soci o ai terzi.

Di conseguenza, se il danno incide soltanto sul patrimonio sociale, i soci non possono agire ex art. 2395 c.c. e l'unica azione volta ad ottenere il risarcimento compete in via esclusiva alla società, ex artt. 2393, 2393-bis e 2394 c.c.

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