Osservatorio sulla Cassazione - Gennaio 2016

La Redazione
04 Febbraio 2016

Rassegna di giurisprudenza della Corte di Cassazione del mese di gennaio 2016.

Società di comodo - sequestro

Cass. Pen. – Sez. V, 27 gennaio 2016, n. 3563, sent.

La società di comodo non può costituire oggetto di sequestro preventivo in quanto non sussiste alcun nesso di strumentalità essenziale con il reato fallimentare. Le quote della società di comodo non presentano alcuna pericolosità intrinseca e dunque il fallito può proseguire, al di fuori del fallimento, una precedente attività o intraprenderne una nuova, salve le ragioni dei creditori concorsuali.

Prestazioni lavorative del socio – profili tributari

Cass. Civ. – Sez. VI-T, 26 gennaio 2016, n. 1335, ord.

La rinuncia ai crediti da parte dei soci non costituisce sopravvenienza attiva e, non integrando la materia imponibile, non comporta tassazione a carico della società. Tale agevolazione non altera comunque il regime fiscale applicabile a ciò che costituisce oggetto della rinuncia in capo ai soci. (Nel caso di specie, la rinuncia dei compensi di lavoro autonomo spettanti al socio presuppone la maturazione ed il conseguimento del credito, con ineludibile soggezione al regime fiscale applicabile al socio).

Confisca – società schermo

Cass. Pen. - Sez. III, 25 gennaio 2016, n. 3099, sent.

La società-schermo può essere oggetto di provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca per equivalente laddove si accerti l'utilizzo della stessa all'unico scopo di riciclare somme provenienti dai reati contestati agli indagati, nonché l'interposizione fittizia dell'amministratore della società medesima che rivesta tale qualifica quale mero “testa di legno”.

Fallimento – società di persone

Cass. Civ. – Sez. VI-1, 21 gennaio 2016, n. 1103, ord.

Il curatore del fallimento della società di persone è legittimato ad agire in revocatoria anche contro atti di disposizione compiuti dal socio, essendo indifferente che il curatore spenda il nome del fallimento sociale o del fallimento del singolo socio poiché, in entrambi i casi, il passaggio in giudicato della sentenza fa stato nei confronti di entrambe le masse.

Sequestro – rappresentante legale

Cass. Civ. – Sez. VI, 15 gennaio 2016, n. 1365, sent.

Ai fini della legittimità del sequestro operato in danno non del beneficiario del reato ma del suo autore, ovvero il legale rappresentante della società fiscalmente inadempiente, è sufficiente che sia evidenziata, nel momento dell'adozione del provvedimento ovvero in sede di riesame, una ragionevole situazione di difficoltà nel reperimento di beni della persona giuridica.

Confisca – reati tributari

Cass. Pen. – Sez. III, 15 gennaio 2016, n. 1376, sent.

La confisca diretta del profitto di reato può essere disposta anche nei confronti di una persona giuridica per le violazioni fiscali commesse dal legale rappresentante o da altro organo nell'interesse della società, quando il profitto o i beni direttamente riconducibili a tale profitto siano rimasti nella disponibilità della medesima. Si deve, invece, escludere la possibilità di procedere a confisca per equivalente dei beni della società per i reati tributari commessi dal legale rappresentante, salva l'ipotesi in cui la persona giuridica stessa sia in concreto priva di autonomia e rappresenti solo uno schermo attraverso cui l'amministratore agisce come effettivo titolare.

Sequestro – reati tributari

Cass. Pen. – Sez. III, 14 gennaio 2016, n. 1156, sent.

In tema di omesso versamento delle imposte, può essere disposto a carico degli amministratori della società inadempiente il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei beni costituenti il profitto illecito – in termini di risparmio di spesa - anche quando l'impossibilità del loro reperimento sia meramente transitoria e reversibile.

Amministratore di fatto - truffa

Cass. Pen. – Sez. V, 13 gennaio 2016, n. 1130, sent.

Al di fuori del caso in cui l'amministratore unico sia anche unico azionista, sussiste il delitto di truffa laddove gli organi societari apicali pongano in essere, in accordo con un soggetto estraneo, atti di disposizione patrimoniale in danno alla società stessa con induzione in errore degli organi interni di controllo al fine di evitare l'emergere della reale portata di tali operazioni.

Amministratore di fatto – bancarotta

Cass. Pen. – Sez. V, 13 gennaio 2016, n. 1106, sent.

In tema di amministratore di fatto, sotto il profilo processuale è necessario accertare gli elementi sintomatici di gestione o cogestione della società, risultanti dall'organico inserimento del soggetto, quale intraneus che svolge funzioni gerarchiche e direttive in qualsiasi momento dei procedimenti organizzativi, produttivi e commerciali - rapporti di lavoro con i dipendenti, rapporti materiali e negoziali con i finanziatori, fornitori e clienti - in qualsiasi branca aziendale, produttiva, amministrativa, contrattuale, disciplinare.

Accertamenti fiscali – redditi da partecipazione

Cass. Civ., Sez. Trib., 13 gennaio 2016, n. 386, sent.

In tema di accertamento sulle imposte sui redditi, è legittima la presunzione di attribuzione pro quota ai soci degli utili e detta presunzione non viene meno nell'ipotesi di presentazione di domanda di condono da parte della società: tra l'accertamento a carico del socio e quello a carico della società non esiste infatti alcun rapporto di pregiudizialità e le risultanze della verifica nei confronti della società possono essere poste a fondamento dell'accertamento nei confronti dei soci, in relazione alla rideterminazione del relativo reddito da partecipazione.

Registro delle imprese – estinzione società

Cass. Civ. – Sez. VI-T, 7 gennaio 2016, n. 98, ord.

L'iscrizione della cancellazione della società di capitali nel Registro delle Imprese, avendo natura costitutiva, estingue la società stessa, anche se sopravvivono i rapporti giuridici dell'ente. Il principio non è però applicabile alle vicende estintive della qualità di imprenditore individuale, il quale coincide con la persona fisica che compie l'attività imprenditoriale, sicché l'inizio e la fine della qualità di imprenditore non sono subordinati alla realizzazione di alcuna formalità, ma all'effettivo svolgimento o al reale venir meno dell'attività imprenditoriale.

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