Antiriciclaggio, crisi bancarie e bail-in: il via libera del Governo

La Redazione
11 Settembre 2015

Il Consiglio dei ministri riunitosi ieri 10 settembre ha approvato la legge di delegazione europea 2015, con la quale vengono previste diverse deleghe legislative per l'attuazione di ben sette direttive europee e per l'adeguamento della normativa interna alle disposizioni dei Regolamenti europei.

Il Consiglio dei ministri riunitosi ieri 10 settembre ha approvato la legge di delegazione europea 2015, con la quale vengono previste diverse deleghe legislative per l'attuazione di ben sette direttive europee e per l'adeguamento della normativa interna alle disposizioni dei Regolamenti europei. Prima della definitiva approvazione da parte del Consiglio dei ministri, il testo sarà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni per il prescritto parere.

Tra le direttive per le quali è stata conferita delega legislativa, particolare attenzione merita la direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, c.d. direttiva antiriciclaggio. Viene così aggiornato il catalogo delle fattispecie che, ove commesse intenzionalmente, costituiscono riciclaggio, tra le quali la conversione o il trasferimento di beni, con cognizione del fatto che provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività, allo scopo di occultarne o dissimularne l'origine illecita o di aiutare chiunque sia coinvolto in tale attività a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni.

Il Governo ha poi approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi in materia di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, di recepimento della direttiva 2014/59/UE (c.d. Bank Recovery and Resolution Directive –BRRD). La finalità della direttiva è quella di creare un quadro armonizzato a livello comunitario in tema di risanamento degli istituti bancari, evitando liquidazioni “disordinate” che amplifichino gli effetti e l'impatto delle crisi bancarie sul sistema finanziario e dotando le autorità di risoluzione di strumenti che consentano un intervento tempestivo ed efficace.

Il primo decreto legislativo approvato dal Governo disciplina i piani di risoluzione, avvio e chiusura delle procedure di risoluzione, nonché l'adozione di misure ad hoc e la gestione delle crisi di gruppi internazionali. Il provvedimento attribuisce le attività funzionali alla risoluzione della procedura alla Banca d'Italia e prevede principi e criteri direttivi in vista dell'operatività del bail-in(per un approfondimento sul tema v. Cavallaro, Una corposa riforma del sistema bancario e finanziario italiano dopo la legge di delegazione comunitaria 2015).

Il Governo, infine, ha approvato un decreto legislativo con il quale vengono apportate modifiche al T.U.B. (d.lgs. 385/1993) con l'introduzione della disciplina dei piani di risanamento, del sostegno finanziario infragruppo e delle misure di intervento precoce, mentre l'amministrazione straordinaria delle banche viene allineata alla disciplina europea. Infine vengono modificate le disposizioni sulla liquidazione coatta amministrativa, per adeguarle al nuovo quadro normativo previsto dalla direttiva e alla prassi applicativa.

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