Divieto temporaneo di trasferimento delle partecipazioni di s.r.l.

Massima 152 del Consiglio Notarile di Milano

In tema di limiti di circolazione delle quote di s.r.l. l'art. 2469, comma 2, c.c. prevede che l'atto costitutivo possa derogare alla disciplina legale della libera alienabilità, introducendo una clausola di intrasferibilità.

La presenza di tale clausola legittima il recesso del socio ex art. 2473 c.c.; nondimeno è consentito che i patti sociali pongano un termine, non superiore ai due anni dalla introduzione della clausola, prima del quale il recesso non possa esercitarsi.

La dottrina si è dunque interrogata circa l'applicabilità del disposto normativo (recesso - possibilità di impedirlo per un biennio) ai casi di intrasferibilità temporanea, assumendo posizioni differenti.

Il Consiglio Notarile di Milano aderisce alla ricostruzione più liberale, ritenendo che la norma disciplini solo l'intrasferibilità assoluta.

Si ritiene, dunque, possibile inserire in un atto costitutivo di s.r.l. una clausola di intrasferibilità temporanea prevedendo al contempo che, per tutta la durata del divieto, il recesso non possa esercitarsi (anche qualora tale vincolo si estenda oltre il biennio).

Si rileva infatti:

- che la locuzione "intrasferibilità" utilizzata dal legislatore deve leggersi nel senso di "divieto assoluto e senza condizioni o limiti", anche in ossequio della successiva previsione normativa che, nel caso di clausola di gradimento non "mero" non attribuisce il recesso;

- la spiccata autonomia negoziale riconosciuta in tema di s.r.l.