Dal Governo via libera al Decreto Investment Compact: misure per investimenti e sistema bancario

La Redazione
21 Gennaio 2015

Nel Consiglio dei Ministri n. 45 del 20 gennaio scorso il Governo ha approvato il decreto legge contenente disposizioni urgenti per il sistema bancario e gli investimenti.

Nel Consiglio dei Ministri n. 45 del 20 gennaio scorso il Governo ha approvato il decreto legge contenente disposizioni urgenti per il sistema bancario e gli investimenti.
In attesa che venga pubblicato il testo definitivo del provvedimento, e di sapere se ne fanno parte anche le norme in materia fallimentare, già anticipate dalla news de IlFallimentarista del 16 gennaio scorso, (“Nella bozza del DL Investment Compact nuove modifiche in vista per il concordato preventivo”), ecco le principali misure adottate.


Sistema bancario e conti correnti. In primo piano anche la riforma delle banche, con la previsione della trasformazione in s.p.a., entro 18 mesi, per le banche popolari con attivo superiore a 8 miliardi di euro.
Introdotta la portabilità veloce dei conti correnti: il costo di chiusura dei conti è a carico delle banche e deve avvenire in tempi rapidi; in caso di mancato rispetto dei termini è previsto un risarcimento in favore del cliente.


Società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese italiane. Il decreto contiene norme finalizzate a favorire la ristrutturazione, il riequilibrio finanziario e il consolidamento industriale di imprese che si trovino in uno stato di crisi ma con buone prospettive economiche: a tale scopo è prevista la costituzione di società di servizio, con capitale sociale interamente sottoscritto da investitori istituzionali e professionali attraverso l'emissione di azioni, alcune delle quali eventualmente garantite dallo Stato.


PMI innovative. Rientrano nella nuova categoria della PMI innovativa, con applicazione della disciplina delle start-up innovative, le piccole medie imprese non quotate, con bilancio certificato e in possesso di almeno due dei seguenti requisiti: spese in R&S (ricerca e sviluppo) almeno pari al 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione; impiego di personale altamente qualificato in misura almeno pari a un quinto della forza lavoro complessiva; detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto o un software registrato alla SIAE.


Estensione del patent box. Anche i marchi commerciali vengono fatti rientrare tra le attività immateriali per le quali è previsto il bonus fiscale: il Patent box diventa così, nelle intenzioni del Governo, una misura efficace per attrarre investimenti qualificati nella valorizzazione del capitale immateriale, dei marchi e dei modelli industriali.


Misure a favore del credito. Previste, infine, misure fiscali di favore - quali l'esenzione della ritenuta per i proventi percepiti dai fondi che possono fare credito diretto alle imprese - che vogliono aumentare la competitività delle imprese italiane, consentendo loro di beneficiare degli stessi strumenti finanziari previsti per i competitor europei, e allineando nel contempo la normativa italiana a quella di altri Paesi europei.

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