Osservatorio sulla Cassazione - Febbraio 2016

La Redazione
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08 Marzo 2016

Selezione delle più interessanti sentenze della giurisprudenza di legittimità depositate nel mese di febbraio.

Brevetto – requisiti

Cass. Civ. – Sez. I, 26 febbraio 2016, n. 3805, sent.

In tema di brevetto per invenzione, il requisito dell'altezza inventiva deve essere identificato con il superamento del confine dell'ovvio, secondo le conoscenze proprie di una persona esperta del ramo tecnico in cui si inserisce l'invenzione, garantendo una soluzione innovativa che non risulti evidente allo stato della tecnica. Tale requisito deve essere necessariamente valutato ex post sulla base di metodi di analisi formalizzati in guidelines conosciuti come problem solution approach.

Responsabilità manager - misure cautelari personali

Cass. Pen. – Sez. I, 23 febbraio 2016, n. 7157, sent.

Nel caso di sopravvenute dimissioni dell'imputato dalle cariche societarie che costituivano l'occasione per la perpetrazione delle condotte criminose contestate, la sussistenza dell'esigenza della misura cautelare personale relativa al pericolo di reiterazione del delitto deve essere accertata in concreto dal giudice di merito ed adeguatamente motivata, posto che l'interruzione dello svolgimento delle funzioni amministrative non esclude di per sé una valutazione negativa della personalità dell'imputato ai fini delle esigenze cautelari.

Responsabilità amministratori – ostacolo alle autorità di vigilanza

Cass. Pen. – Sez. V, 22 febbraio 2016, n. 6884, sent.

L'omessa comunicazione alle autorità di vigilanza di informazioni dovute da parte degli amministratori e dei direttori generali della società configura un concorso formale di reati c.d. eterogeneo, caratterizzato cioè dalla contemporanea violazione dei commi 1 e 2 dell'art. 2638 c.c. che configurano due differenti ed autonome ipotesi di reato.

Cessione azienda – invalidità del contratto

Cass. Civ. – Sez. II, 22 febbraio 2016, n. 3393, sent.

L'invalidità del contratto di cessione di azienda non è conseguenza automatica della non conformità dei beni aziendali ad una o più norme imperative, essendo invece a tal fine necessario il riscontro dell'inidoneità dell'intero complesso aziendale agli scopi dell'impresa, così minando la causa stessa del contratto concluso dalle parti. La validità di detto contratto non è dunque compromessa laddove sia accertata la possibilità di adeguamento dei beni che, al momento della cessione d'azienda, non rispondevano ai requisiti prescritti dalle norme in materia di sicurezza sul lavoro e antinfortunistiche.

Aumento del capitale sociale – onere probatorio

Cass. Civ. – Sez. I, 18 febbraio 2016, n. 3189, sent.

I documenti depositati presso il registro delle imprese riguardanti la delibera di aumento del capitale sociale e la relativa sottoscrizione, non assumono valore decisivo nel giudizio in cui il socio sottoscrittore chiede agli altri soci la restituzione delle somme anticipate poiché, pur dimostrando l'esecuzione del deliberato aumento di capitale, non sono idonei a fornire alcuna prova in ordine al fatto che il sottoscrittore abbia agito in nome e per conto degli altri soci in virtù di un mandato da essi rilasciato. Gli adempimenti pubblicitari infatti non sono suscettibili di fornire una prova, sia pure presuntiva, di un pregresso consenso interno alle parti in merito all'adesione all'aumento di capitale e di divisione degli oneri.

Esclusione socio – divieto di concorrenza

Cass. Civ. – Sez. I, 18 febbraio 2016, n. 3188, sent.

Ai fini dell'esclusione di un socio per violazione del divieto di concorrenza ex art. 2301 c.c., assume rilevanza l'attività concorrenziale prestata anche gratuitamente a favore di terze parti concorrenti destinando le proprie risorse personali, professionali e patrimoniali al di fuori dell'ente, purché tale condotta sia connotata da una rilevante dannosità e gravità.

Responsabilità degli amministratori – onere probatorio

Cass. Civ. – Sez. I, 18 febbraio 2016, n. 3186, sent.

Ai fini dell'accoglimento dell'azione di responsabilità degli amministratori per la presentazione di risultanze non corrette in bilancio in occasione di una cessione di quote sociali, non è necessaria la prova di attività decettive poste in essere nei confronti del terzo acquirente o di un inganno perpetrato nei suoi confronti. Quest'ultimo deve però dimostrare come l'illegittima rappresentazione della situazione patrimoniale ed economica risultante dal bilancio predisposto dagli amministratori sia stata determinante per l'acquisto delle azioni di quella società.

Società di persone – responsabilità degli amministratori

Cass. Civ. – Sez. I, 16 febbraio 2016, n. 2986, sent.

Le società di persone, pur essendo pive di autonoma personalità giuridica, costituiscono un centro di imputazione di situazioni giuridiche distinte da quelle dei soci ed è dunque configurabile una responsabilità degli amministratori nei confronti dei singoli soci, oltre che verso la società, in termini analoghi a quanto previsto dagli artt. 2393 e 2395 c.c. per le società per azioni. Ai singoli soci spetta dunque un'azione di natura extracontrattuale ed individuale fondata sull'art. 2043 c.c. per i danni direttamente causati dal comportamento degli amministratori.

Legale rappresentante – fideiussione bancaria

Cass. Civ. – Sez. I, 15 febbraio 2016, n. 2911, sent.

Nel caso in cui il socio - che sia anche garante della società nei confronti di un istituto bancario quale fideiussore - chieda di essere liberato dalle sue obbligazioni nei confronti del creditore ai sensi dell'art. 1956 c.c., il giudice può legittimamente rigettare la richiesta sulla base della presunzione che egli fosse al corrente della situazione economica della società e che sarebbe potuto intervenire per evitare conseguenze economiche pregiudizievoli per sé e per la persona giuridica.

Cessione d'azienda – aspetti giuslavoristici

Cass. Civ. – Sez. I, 15 febbraio 2016, n. 2908, sent.

Le ipotesi di trasferimento d'azienda in cui siano coinvolti più di quindici dipendenti, anche laddove inserite nell'ambito di procedure concorsuali, devono seguire il procedimento di cui all'art. 2, d.lgs. n. 18/2001 che coinvolge le rispettive rappresentanze sindacali. Il mancato rispetto di tali procedure costituisce condotta antisindacale.

Offerta pubblica d'acquisto – risarcimento del danno

Cass. Civ. – Sez. I, 11 febbraio 2016, n. 2763, sent.

La violazione dell'obbligo ex art. 1173 c.c. di offerta pubblica d'acquisto della titolarità delle azioni di una società quotata da parte di chi in conseguenza di acquisti azionari sia venuto a detenere una partecipazione superiore al 30% del capitale sociale comporta in capo agli azionisti ai quali l'offerta avrebbe dovuto essere rivolta il diritto al risarcimento del danno patrimoniale ex art. 1218 c.c. ove dimostrino di aver perso una possibilità di guadagno a causa dell'omessa OPA.

Gruppi di società – lettera di patronage

Cass. Civ. – Sez. I, 9 febbraio 2016, n. 2539, sent.

Con riguardo alle c.d. lettere di patronage che la società capogruppo o controllante indirizzi ad una banca affinché questa conceda, mantenga o rinnovi un credito a favore della controllata, il giudice del merito deve procedere all'indagine diretta a stabilire se tali lettere si limitino ad indicare dati e notizie sulla situazione del gruppo o sul rapporto di controllo al solo fine di permettere alla banca di valutare adeguatamente l'opportunità di riconoscere il predetto credito ovvero implichino l'assunzione di una garanzia fideiussoria per i debiti della controllata.

Conferimenti in natura – azione revocatoria

Cass. Civ. – Sez. I, 9 febbraio 2016, n. 2536, sent.

Gli atti di conferimento di beni in natura effettuati dei soci fondatori integrano negozi traslativi diretti a favore della società quale parte acquirente. In caso di azione revocatoria la società è dunque l'unico necessario e legittimo contraddittore della domanda, salvo l'interesse dei soci fondatori all'intervento adesivo in ragione dell'affidamento riposto nel conferimento, soprattutto ove abbia ad oggetto un bene essenziale per l'attività sociale.

Intermediazione finanziaria – obblighi informativi

Cass. Civ. – Sez. I, 9 febbraio 2016, n. 2535, sent.

Laddove l'intermediario abbia dato corso ad un ordine vincolante ricevuto da un cliente non professionale e concernente un investimento particolarmente rischioso, sorge una responsabilità risarcitoria a carico dello stesso, non potendo l'intermediario fare affidamento sulla professionalità della controparte in considerazione dei rapporti contrattuali tra loro precedentemente intercorrenti.

Banche – segnalazione alla Centrale rischi

Cass Civ. – Sez. I, 8 febbraio 2016, n. 2406, sent.

Ai fini dell'obbligo di segnalazione al servizio Centrale dei rischi che grava sulle banche, il credito può essere considerato in sofferenza laddove sia vantato nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, anche se non accertato giudizialmente, secondo una nozione che non si identifica con quella fallimentare, dovendo piuttosto essere riferita ad una valutazione negativa della situazione patrimoniale che risulti deficitaria o di grave difficoltà economica.

Costituzione di società di persone - conferimenti

Cass. Pen. – Sez. VI, 5 febbraio 2016, n. 4893, sent.

Il versamento dei conferimenti all'atto della costituzione della società di persone può essere realizzato anche con mezzi idonei a consentire acquisizioni immobiliari ed altri incrementi patrimoniali a favore della medesima società. Dalla mera assenza di movimentazioni di denaro sui conti correnti bancari dei soci, non è quindi possibile dedurre il mancato versamento dei conferimenti.

Bilancio d'esercizio – principio di chiarezza

Cass. Civ. – Sez. I, 4 febbraio 2016, n. 2190, sent.

L'art. 2423, comma 3, c.c. che prevede la possibilità per il giudice di richiedere indicazioni complementari al fine di ottenere una rappresentazione veritiera e corretta del bilancio d'esercizio, deve essere considera come clausola generale e determinativa degli obblighi previsti da altre disposizioni normative. Il giudice deve dunque darne adeguata e congrua motivazione in relazione alle ragioni che non consentono di ottenere una chiara rappresentazione del bilancio in base allo standard informativo minimo previsto dall'ordinamento.