Modello rolling per aumenti di capitale iperdiluitivi

07 Luglio 2016

La Consob ha deciso di procedere all'adozione del cd. modello rolling in relazione agli aumenti di capitale iperdiluitivi avviati da società già quotate. Sarà successivamente pubblicata un'apposita comunicazione in prossimità dell'entrata in funzione del nuovo modello. A tal fine, la Commissione ha già chiesto a Borsa Italiana di apportare le necessarie modifiche al proprio Regolamento dei mercati organizzati e gestiti e alle relative istruzioni.

La Consob ha deciso di procedere all'adozione del cd. modello rolling in relazione agli aumenti di capitale iperdiluitivi avviati da società già quotate. Sarà successivamente pubblicata un'apposita comunicazione in prossimità dell'entrata in funzione del nuovo modello. A tal fine, la Commissione ha già chiesto a Borsa Italiana di apportare le necessarie modifiche al proprio Regolamento dei mercati organizzati e gestiti e alle relative istruzioni.

Esempi di aumenti iperdiluitivi sono le operazioni avviate da Saipem nel gennaio 2016, da Banca MPS nel 2015 e 2014, da Fondiaria-Sai nel 2012, da Seat PG e Tiscali nel 2009. Si tratta di operazioni che prevedono l'emissione di un altissimo numero di nuove azioni ad un prezzo fortemente scontato rispetto a quello di mercato. In base all'esperienza finora maturata il risultato è una volatilità estrema dei titoli coinvolti, con forti oscillazioni che alterano il regolare meccanismo di formazione dei prezzi, generando effetti distorsivi che possono trarre in inganno gli investitori meno avveduti.

Il "modello rolling" consiste nel mettere a disposizione le nuove azioni più volte nel corso dell'aumento di capitale e non soltanto, come avviene oggi, una sola volta alla fine dell'operazione. Con ciò si intende ovviare alla scarsa disponibilità dei titoli, che è appunto la causa principale dell'effetto distorsivo di cui sopra. Più in dettaglio, il modello rolling si applicherà alle operazioni di aumento di capitale caratterizzate da un rilevante livello di diluizione (coefficiente K "convenzionale" pari o inferiore al valore di 0,3) e, per tale ragione, maggiormente soggette al rischio di generare significative anomalie di prezzo.

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