Osservatorio sulla Cassazione – Giugno 2016
08 Luglio 2016
Estinzione della società – legittimazione processuale Cass. Civ. – Sez. III, 28 giugno 2016, n. 13290, sent. La cancellazione della società dal Registro delle imprese comporta l'estinzione della persona giuridica, privandola, di conseguenza, della capacità di stare in giudizio. Tale evento interruttivo può essere superato in virtù del fenomeno successorio che l'art. 110 c.p.c. riconosce nel caso in cui il processo venga proseguito o riassunto da parte o nei confronti di tutti i soci successori della società. In caso contrario, l'assenza di capacità processuale si cristallizza nel momento della conclusione del grado di giudizio in cui l'evento interruttivo si è verificato.
Marchio – affinità dei prodotti Cass. Civ. – Sez. I, 24 giugno 2016, n. 13170, sent. Ai fini del giudizio di confondibilità tra marchi simili che contraddistinguono prodotti affini, il criterio dell'attitudine degli stessi a soddisfare le medesime esigenze di mercato consiste nella circostanza che quei beni siano ricercati ed acquistati dal pubblico in forza di motivazioni identiche o strettamente correlate, tali per cui l'affinità funzionale esistente tra quei beni o prodotti e tra i relativi settori merceologici induca il consumatore a ritenere che essi provengono dalla medesima fonte produttiva. L'identità delle esigenze non può essere ancorata a criteri eccessivamente generici.
Compensi amministratore - determinazione Cass. Civ. – Sez. Lav., 23 giugno 2016, n. 13058, sent. Il diritto degli amministratori di società di capitali al compenso per l'opera prestata ha natura di diritto soggettivo perfetto, circostanza dalla quale discende che, nel caso in cui l'atto costitutivo nulla preveda per la determinazione del compenso, né abbia disposto in tal senso l'assemblea a norma degli artt. 2364 e 2389 c.c., la quantificazione del compenso può essere devoluta al giudice.
Trasferimento delle azioni - patto di prelazione Cass. Civ. – Sez. I, 22 giugno 2016, n. 12956, sent. Il patto di prelazione inserito nello statuto di una società di capitali ed avente ad oggetto l'acquisto delle azioni sociali, in quanto preordinato a garantire un particolare assetto proprietario, ha efficacia reale e, in caso di violazione, è opponibile anche al terzo acquirente.
Impugnazione delibere assembleari – spese processuali Cass. Civ. – Sez. I, 21 giugno 2016, n. 12807, sent. I componenti del collegio sindacale che abbiano impugnato in giudizio una delibera assembleare viziata non sono esclusi dall'obbligo di sopportare le spese relative alla loro difesa in giudizio per la sola riconducibilità dell'iniziativa processuale alle funzioni tipicamente attribuite loro dall'ordinamento, e ciò avendo riguardo alla natura contenziosa del procedimento che li vede contrapposti alla società, all'autonoma legittimazione processuale ex art. 2377, comma 2, c.c., alla responsabilità connessa all'esercizio delle loro funzioni e alla previsione di un'apposita retribuzione ex art. 2402 c.c.
Società consortili – attività lucrativa Cass. Civ. – Sez. Un., 14 giugno 2016, n. 12192, sent. La causa consortile non è ostativa allo svolgimento di una distinta attività commerciale con scopo di lucro. Costituisce questione di merito l'accertamento in ordine ai rapporti intercorsi tra la società consortile e la consorziata nell'assegnazione dei lavori o servizi ai singoli consorziati e nella esecuzione delle commesse. Nel caso di differenza tra quanto fatturato dalla società consortile al terzo committente e quanto alla prima fatturato dal consorziato, nel rispetto dei principi certezza, effettività, inerenza e competenza, costituisce onere del consorziato fornire la prova che tale differenza non sia costituita da ricavi, o che la stessa corrisponda a provvigioni o servizi resi dal consorzio al terzo.
Estinzione della società – rinuncia al diritto di credito Cass. Civ. – Sez. III, 14 giugno 2016, n. 12155, sent. L'estinzione della società di persone a seguito alla cancellazione dal Registro delle imprese comporta che il diritto di credito al risarcimento dei danni, vantato dalla società in un giudizio pendente, deve intendersi "tacitamente rinunciato" dal socio successore, venendo così in rilievo la scelta di abdicare al diritto litigioso spettante alla società che, in caso contrario, avrebbe comportato la coltivazione del giudizio da parte del socio.
Compenso amministratori - deducibilità Cass. Civ. – Sez. VI-Trib., 8 giugno 2016, n. 11779, sent. Nel caso in cui la quantificazione del compenso degli amministratori di società di capitali non sia prevista dall'atto costitutivo, come previsto dall'art. 2389, comma 1, c.c., è necessaria un'apposita delibera assembleare che provveda in tal senso, non potendo la stessa essere considerata implicita nella delibera di approvazione del bilancio. La deducibilità delle somme corrisposte dalla società agli amministratori non può dunque essere riconosciuta sulla base della mera delibera di approvazione del bilancio.
Anatocismo bancario - interessi Cass. Civ. – Sez. I, 7 giugno 2016, n. 11638, sent. La trasformazione del credito fondiario in contratto di finanziamento a medio e lungo termine garantito da ipoteca di primo grado su immobili, comporta l'applicazione delle limitazioni di cui all'art. 1283 c.c.: il mancato pagamento di una rata di mutuo non determina l'obbligo di corrispondere gli interessi di mora sull'intera rata, inclusa la parte rappresentata dagli interessi corrispettivi.
Intermediari finanziari – obblighi informativi Cass. Civ. – Sez. I, 6 giugno 2016, n. 11578, sent. In tema di intermediazione finanziaria, la sottoscrizione da parte del cliente della clausola in calce al modulo d'ordine, contenente la segnalazione d'inadeguatezza dell'operazione sulla quale egli è stato avvisato, è idonea a far presumere assolto l'obbligo previsto in capo all'intermediario dall'art. 29, comma 3, Reg. Consob n. 11522/98. A fronte dell'eventuale contestazione del cliente, il quale alleghi le specifiche informazioni omesse, grava sulla banca l'onere di provare l'adempimento dell'onere informativo. |