Le Linee guida del CNDCEC per il sindaco unico

La Redazione
11 Dicembre 2015

Il CNDCEC ha pubblicato ieri le “Linee guida per il sindaco unico”, un documento che costituisce un ulteriore contributo del Consiglio a supporto del lavoro dei commercialisti e a beneficio degli utenti delle prestazioni di questo organo di controllo societario.

Il CNDCEC ha pubblicato ieri le “Linee guida per il sindaco unico”, un documento che costituisce un ulteriore contributo del Consiglio a supporto del lavoro dei commercialisti e a beneficio degli utenti delle prestazioni di questo organo di controllo societario.

Il documento del 10 dicembre 2015 segue alla pubblicazione delle Norme di comportamento del collegio sindacale e contiene indicazioni interpretative e operative che illustrano tutti gli aspetti connessi all'incarico dell'organo monocratico, dai poteri/doveri, al funzionamento e alle relazioni all'assemblea dei soci.

“Abbiamo ritenuto opportuno individuare - afferma il Presidente del Consiglio Nazionale, Gerardo Longobardi - i principi e le soluzioni interpretative e operative applicabili all'organo monocratico nello svolgimento delle articolate funzioni di controllo ad esso affidate: il sindaco unico (e, in alternativa, al collegio sindacale) può svolgere sia la funzione di vigilanza ai sensi dell'art. 2403 c.c. sia quella di revisione ex d.lgs. n. 39/2010”.

A partire dal 2011 infatti il legislatore ha introdotto, con repentini interventi modificativi, alcune modifiche alla disciplina del collegio sindacale delle s.r.l., introducendo la figura dell'organo monocratico di controllo e riducendo al contempo le fattispecie di nomina.

Le modifiche apportate all'art. 2477 c.c. “hanno sin dal principio suscitato molte perplessità sia per il metodo utilizzato che per le finalità sottese”, sottolinea Longobardi. I primi commentatori del nuovo testo dell'art. 2477 c.c. hanno infatti manifestato rilevanti dubbi di costituzionalità rispetto ad un disposto normativo che, nel disciplinare presidi a tutela dei soci e degli altri stakeholder, ha posto come riferimento l'astratto “modello” di società al quale possono però corrispondere realtà economiche molto diverse, non determinate dalla forma sociale prescelta.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.