Osservatorio sulla Cassazione - Novembre 2015
11 Dicembre 2015
Consob – procedimento sanzionatorio Cass. Civ. – Sez. II, 26 novembre 2015, n. 24140, sent. In tema di opposizione della società avverso la delibera sanzionatoria emessa dalla Consob, deve essere riconosciuta una legittimazione autonoma ad impugnare l'atto in capo ai funzionari aziendali assoggettati all'obbligatoria azione di regresso della società ex art. 195, comma 9, TUF in caso di rigetto del ricorso. Il principio risponde alla necessità di evitare un potenziale conflitto tra giudicati.
Amministrazione straordinaria - cessione di azienda Cass. Civ. - Sez. Un., 24 novembre 2015, n. 23894, sent. L'erronea valutazione del valore dell'azienda da parte dell'esperto nominato nel corso della procedura non determina la nullità del negozio di cessione dell'azienda successivamente stipulato dai commissari con l'autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, in quanto non idonea a pregiudicare la finalità dell'ottenimento del miglior prezzo di mercato.
S.r.l. - accertamenti tributari Cass. Civ. – Sez. Trib., 20 novembre 2015, n. 23782, sent. In tema di determinazione della base imponibile ai fini Ires, qualora l'erogazione di una somma a titolo di finanziamento infruttifero sia eseguita dai soci mediante compensazione con un credito da loro vantato nei confronti della società, il relativo importo non può costituire sopravvenienza attiva, in quanto, se il finanziamento ha la sostanza del mutuo, l'obbligo di restituzione che lo accompagna esclude che esso determini nuova ricchezza, mentre se il finanziamento è in conto capitale, la configurabilità della sopravvenienza è esclusa dal D.P.R. n. 917 del 1986, art. 88, comma 4.
Società cooperative – esclusione socio Cass. Civ. – Sez. I, 18 novembre 2015, n. 23628, sent. In tema di espulsione del socio della cooperativa, la valutazione dei gravi motivi posti a fondamento della deliberazione non è rimessa all'esclusiva discrezionalità degli organi associativi, ma è sindacabile dal giudice in sede di opposizione del socio all'espulsione.
S.r.l. - responsabilità amministratore Cass. Civ. – Sez. I, 18 novembre 2015, n. 23627, sent. La natura contrattuale della responsabilità degli amministratori e dei sindaci verso la società comporta per la stessa l'onere di dimostrare la sussistenza delle violazioni ed il nesso di causalità tra queste ed il danno subito, mentre incombe sugli amministratori e i sindaci la dimostrazione della non imputabilità del fatto fornendo la prova positiva dell'osservanza dei doveri e degli obblighi a loro normativamente imposti.
Società di fatto – aspetti tributari Cass. Civ. – Sez. Trib., 18 novembre 2015, n. 23570, sent. Laddove un bene risulti essere stato acquistato dalla società di fatto con menzione nell'atto di acquisto della società di fatto quale parte acquirente, per effetto della regolarizzazione della società medesima in s.n.c. non si realizza un conferimento, come si avrebbe nel caso in cui il bene fosse intestato ai soci uti singuli, ma la mera ricognizione del patrimonio della società di fatto che viene ad essere sottoposto ai vincoli previsti per la società in nome collettivo, con conseguente tassazione proporzionale di registro.
S.n.c. – debiti tributari Cass. Civ. – Sez. Trib., 18 novembre 2015, n. 23544, sent. Il socio di una s.n.c. risponde solidalmente dei debiti tributari di quest'ultima, ai sensi dell'art. 2291 c.c., a nulla rilevando che sia rimasto estraneo agli atti di accertamento ed impositivi finalizzati alla formazione del ruolo. Pertanto, è legittimo che l'amministrazione finanziaria proceda alla riscossione coattiva nei suoi confronti, ancorchè receduto dalla società. Il diritto di difesa è in tal caso garantito dalla possibilità di opporre, in sede di impugnativa dell'avviso di mora, tutte le ragioni che avrebbe potuto far valere avverso l'avviso di accertamento, in quanto socio all'epoca in cui il debito tributario è sorto.
Amministratore di fatto – bancarotta Cass. Pen. – Sez. V, 11 novembre 2015, n. 45175, sent. La posizione dell'amministratore di fatto ai fini dell'imputazione di bancarotta fraudolenta, deve essere determinata con riferimento alle disposizioni civilistiche che regolano la figura dell'imprenditore e dell'amministratore di diritto, traducendosi nell'accertamento di elementi sintomatici di gestione o cogestione della società in termini di organico inserimento del soggetto nelle funzioni gerarchiche e direttive in qualsiasi branca aziendale, produttiva, amministrativa, contrattuale, disciplinare.
Associazione non riconosciuta – diritto di recesso Cass. Civ. – Sez. VI-1, 11 novembre 2015, n. 23098, sent. Lo statuto dell'associazione non riconosciuta non può imporre ai soci alcuna prestazione a fronte dell'esercizio del diritto di recesso, disposizione che si tradurrebbe in una gravosa ed illegittima compromissione della facoltà di fuoriuscita dal sodalizio incompatibile con il dettato costituzionale.
Intermediari finanziari – dovere informativo Cass. Civ. – Sez. I, 10 novembre 2015, n. 22950, sent. Non è riconducibile alla nozione di "servizio accessorio" ai sensi dell'art. 1, comma 6, lett. c), TUF l'operazione di investimento finanziario composta da un piano finanziario articolato su una serie di operazioni necessariamente interdipendenti (finanziamento, acquisto di obbligazioni, sottoscrizioni di quota di un fondo di investimento), in quanto la fattispecie normativa richiamata riguarda una mera operazione di finanziamento per operazioni relative a strumenti finanziari, sia pure compiute con la partecipazione del soggetto che ha concesso il finanziamento stesso.
Fallimento – s.n.c. Cass. Civ. – Sez. VI, 5 novembre 2015, n. 22594, sent. Ai fini della dichiarazione di fallimento in estensione ai soci occulti di s.n.c. rileva l'accertamento in concreto della partecipazione del socio illimitatamente responsabile e nessuna preclusione deriva dal fatto che tale accertamento non sia avvenuto nel corso del procedimento fallimentare, né tantomeno che nessuno degli altri soci abbia avanzato istanza di estensione in tale sede.
Competenza – abuso di dipendenza economica Cass. Civ. – Sez. VI-1, 4 novembre 2015, n. 22584, ord. In tema di competenza delle sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale, si verifica un'interferenza tra fattispecie di concorrenza sleale e tutela della proprietà industriale o intellettuale sia nel caso in cui la domanda di concorrenza sleale si presenti come accessoria, che in tutte le ipotesi in cui le due questioni interferiscano tra loro, con la conseguenza che nei soli casi di concorrenza sleale c.d. pura va negata la competenza delle sezioni specializzate.
Società di capitali – atto costitutivo Cass. Civ. – Sez. I, 4 novembre 2015, n. 22560, sent. Laddove l'atto costitutivo di una società di capitali risulti viziato per simulazione, non è possibile dichiararne l'invalidità se la società risulti già iscritta al Registro delle Imprese, in quanto tale ipotesi esula da quelle tassativamente previste dall'art. 2332 c.c. Il tipo e lo scopo sociale saranno dunque quelli che emergono dal sistema di pubblicità legale, restando irrilevante la fase negoziale che ha dato vita al nuovo soggetto giuridico.
Aumento del capitale sociale – diritto di recesso Cass. Civ. – Sez. I, 2 novembre 2015, n. 22349, sent. Ai sensi del combinato disposto degli artt. 2468, comma 4 e 2473 c.c., al socio è riconosciuto il diritto di recesso nel caso in cui la società deliberi una rilevante modificazione di particolari diritti dei soci dall'atto costitutivo e attinenti all'amministrazione o alla distribuzione degli utili, modifiche per le quali è richiesto il consenso di tutti i soci. |