In G.U. la delibera dell’AGCM di modifica al regolamento sul rating di legalità
13 Settembre 2016
In Gazzetta Ufficiale n. 213 del 12 settembre 2016 è stata pubblicata la Delibera del 13 luglio 2016, n. 26166, dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, recante modifiche al Regolamento attuativo in materia di rating di legalità – Regolamento adottato con Delibera del 14 novembre 2012, n. 24075. La Delibera si compone di 9 articoli, di cui l'ultimo sull'entrata in vigore che avverrà a partire dal giorno successivo a quello di pubblicazione nella G.U., ossia a partire dal 13 settembre 2016.
I requisiti. L'art. 2 descrive i requisiti per l'attribuzione del rating di legalità, che può essere ottenuto presentando apposita domanda per via telematica sottoscritta dal legale rappresentante, con allegata una dichiarazione che attesti che nei confronti dell'impresa non siano stati pronunciati provvedimenti di condanna dell'Autorità e della Commissione europea per illeciti antitrust gravi divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating. L'impresa dovrà poi dichiarare, se impresa collettiva, di non essere controllata da società o enti esteri per cui non è possibile l'identificazione dei soggetti che detengono le quote di proprietà del capitale o il controllo. È inoltre prevista la possibilità che il rating sia rilasciato anche ad un'impresa che dimostri una completa ed effettiva dissociazione dalla condotta posta in essere rispetto ai reati ostativi al rilascio del rating, tenuta da soggetti cessati dalle cariche nell'anno precedente la richiesta.
I punteggi. All'art. 3 si prevede la possibilità di un incremento di un “+” al punteggio al verificarsi di alcune condizioni (come il rispetto dei contenuti del Protocollo di legalità del 2010, o l'utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per somme inferiori rispetto a quelle fissate per legge). Tale segno “+” potrà essere poi rimosso se nel Casellario informatico delle imprese risultino annotazioni divenute inoppugnabili o confermate con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating concernenti episodi di grave negligenza o errore grave nell'esecuzione dei contratti ovvero gravi inadempienze contrattuali, anche in riferimento all'osservanza delle norme in materia di sicurezza e degli obblighi derivanti da rapporto di lavoro. |