La controversia sulla nullità del bilancio non può essere decisa dagli arbitri

La Redazione
14 Settembre 2015

Con l'ordinanza n. 17950, depositata il 10 settembre 2015, la Corte di Cassazione torna sul tema della compromettibilità in arbitri delle controversie relative all'impugnazione di delibere assembleari.

Con l'ordinanza n. 17950, depositata il 10 settembre 2015, la Corte di Cassazione torna sul tema della compromettibilità in arbitri delle controversie relative all'impugnazione di delibere assembleari.

La delibera viola i principi di verità, chiarezza e correttezza. Nel caso di specie, la ricorrente, socia di una s.r.l., impugnava dinanzi al Tribunale la delibera assembleare di approvazione del bilancio, azzeramento del capitale sociale e ricostituzione adottata in violazione dell'art. 2482-ter c.c. e basata sul presupposto di una situazione patrimoniale completamente falsata. Il giudice adito si dichiarava incompetente, ritenendo che la causa avrebbe dovuto essere devoluta alla competenza arbitrale come espressamente previsto da una clausola statutaria, la quale demanda ad un arbitro unico la soluzione delle controversie relative alla validità delle deliberazioni.

I diritti indisponibili escludono l'arbitrato. La socia propone regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione sostenendo che la causa, vertendo su diritti indisponibili, non possa essere compromettibile in arbitri. I Supremi giudici condividono la prospettazione della ricorrente sottolineando che la norma di cui all'art. 2482-ter ha carattere imperativo e tutela, oltre all'interesse dei singoli soci ad essere correttamente informati sull'andamento della gestione societaria, anche l'affidamento di terzi che entrano in rapporto con la società ed il loro diritto di conoscere l'effettiva situazione finanziaria e patrimoniale della controparte.
Tali situazioni sono certamente qualificabili come diritti indisponibili, sottratti alla regolamentazione dell'autonomia privata, e dunque l'impugnazione della delibera assembleare di approvazione del bilancio di società di capitali, adottata in violazione dei principi di verità, chiarezza e correttezza, non può essere inclusa nel novero delle controversie compromettibili in arbitri ai sensi dell'art. 34, d.lgs. 5/2003.

Quando l'arbitrato è ammissibile. A conclusioni opposte giungevano invece i giudici di legittimità in tema di impugnazione di delibere assembleari di approvazione del bilancio di s.p.a. in violazione dei criteri di bilancio normativamente previsti, sostenendo, con la sentenza n. 17283/2015, che la relativa controversia è compromettibile in arbitri, se avente ad oggetto diritti disponibili, e sempre che lo statuto disponga espressamente in tal senso (v. la news Agli arbitri la decisione sull'impugnazione di delibere assembleari).

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