Comunicazione sui rischi legati a investimenti in CFD e opzioni binarie

16 Marzo 2017

La Commissione Consob ha pubblicato, in data 7 febbraio 2017, una comunicazione a tutela dei risparmiatori sui rischi legati a nuove forme di investimento finanziario altamente speculative, rischiose e complesse quali i contract for difference (cfd), i rolling spot forex e le opzioni binarie.

La Commissione Consob ha pubblicato, in data 7 febbraio 2017, una comunicazione a tutela dei risparmiatori sui rischi legati a nuove forme di investimento finanziario altamente speculative, rischiose e complesse quali i contract for difference (cfd), i rolling spot forex e le opzioni binarie che, negli ultimi anni, hanno registrato una crescente diffusione nei vari paesi dell'Unione europea, tra cui l'Italia.

La comunicazione descrive le caratteristiche di tali prodotti e le loro forme di collocamento, che avvengono di solito con pratiche commerciali piuttosto aggressive e comunicazioni pubblicitarie fuorvianti, per cui i risparmiatori, quasi sempre, aderiscono senza una reale e preventiva comprensione e valutazione dell'effettiva portata dei rischi.

La Commissione ha sottolineato che la quasi totalità dei soggetti offerenti tali prodotti nel nostro Paese è rappresentato da imprese di investimento o banche:

a) comunitarie che operano in Italia in libera prestazione di servizi

b) comunitarie o extracomunitarie operanti attraverso una sede secondaria stabilita sul territorio nazionale (succursale).

La Commissione fa notare, in particolare, che in base alla vigente normativa comunitaria, Consob dispone di limitati poteri diretti di vigilanza e/o di intervento nei confronti di questi intermediari comunitari e che le controversie in materia di cfd, rolling spot forex e opzioni binarie tra clientela italiana e imprese di investimento comunitarie senza succursale in Italia non potranno essere esposte al nuovo Arbitro per le Controversie Finanziarie (Acf).

In Italia, inoltre, il settore è caratterizzato dalla presenza di numerosi soggetti abusivi, soggetti cioè sprovvisti di autorizzazione ad operare, che offrono contratti tramite internet senza tuttavia essere sottoposti a vigilanza amministrativa da parte delle Autorità di vigilanza.

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