Dal revisore legale all’internal auditor: le riflessioni della FNC sul sistema di controllo interno
16 Settembre 2016
Nella data di ieri la Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato un approfondimento di Andrea Onori, dal titolo “Gli organi di controllo aziendale. I rapporti di collaborazione del sistema di controllo interno”, focalizzato sull'analisi dei soggetti che esercitano tale funzione e sui rapporti intercorrenti tra loro. Il tema era già stato affrontato in un passato documento della Fondazione (vedi la news Revisori e sindaci della società quale vertice del sistema dei controlli, in questo portale).
Il controllo interno delle società - espressione utilizzata per la prima volta nel D. Lgs. n. 58/1998 - sta assumendo un ruolo sempre più rilevante ai fini dell'amministrazione delle stesse, perché capace di realizzare un efficace sistema di corporate governance, conforme alle normativa vigente. La finalità che viene perseguita attraverso questa forma di controllo è quella di garantire una massima trasparenza e completezza nella gestione sociale, attraverso attività volte a mettere in evidenza i rischi ai quali la società, per sua natura, può essere esposta così da munirsi d'idonei sistemi organizzativi capaci di prevenirli.
Il documento offre un panorama completo dei principali protagonisti di questa forma di controllo, dedicando ad ognuno uno specifico approfondimento. Si richiamano i revisori legali, incaricati di visionare bilanci e contabilità sociale, il collegio sindacale, chiamato a vigilare sul rispetto della legge, dell'atto costitutivo e dei principi di corretta amministrazione, l'organismo di vigilanza, predisposto al controllo della corretta redazione ed esecuzione del modello di organizzazione e gestione - ex art. 6 D. Lgs. n. 231/2001, e l'internal auditor, incaricato di valutare l'efficacia del sistema di controllo interno stesso e sulla gestione dei rischi.
In conclusione, il documento mette in evidenza come, ai fini di un efficace funzionamento di tale controllo, sia necessario che tra questi differenti soggetti vi sia ampia interazione e collaborazione, nonché un adeguato scambio di informazioni. Ciò è possibile attraverso una suddivisione in tre diversi livelli di tale controllo, analizzati in dettaglio nel documento allegato. |