Trattamento in bilancio degli interessi di mora su crediti non deteriorati

Fabio Fiorucci
19 Dicembre 2016

Banca d'Italia, Consob e Ivass hanno costituito, nel 2007, un Organismo congiunto allo scopo di “intensificare l'attività di cooperazione per condividere conoscenze, informazioni ed esperienze in materia e trovare forme di coordinamento idonee ad assicurare, nella misura massima possibile, omogeneità ed univocità di indirizzo nell'azione regolamentare e di controllo (enforcement), con particolare riferimento alle aree del bilancio che presentano maggiori problemi applicativi”.

Banca d'Italia, Consob e Ivass hanno costituito, nel 2007, un Organismo congiunto allo scopo di “intensificare l'attività di cooperazione per condividere conoscenze, informazioni ed esperienze in materia e trovare forme di coordinamento idonee ad assicurare, nella misura massima possibile, omogeneità ed univocità di indirizzo nell'azione regolamentare e di controllo (enforcement), con particolare riferimento alle aree del bilancio che presentano maggiori problemi applicativi”.

In tale ottica, le tre Autorità, nell'ambito dello specifico Tavolo di coordinamento attivato in materia di applicazione dei principi contabili internazionali IAS-IFRS, hanno elaborato uno specifico documento (n. 7 del 9 novembre 2016) finalizzato a disciplinare il trattamento in bilancio degli interessi di mora su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo (D. Lgs. n. 231/2002, recante “Attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali”).

Il documento, indirizzato ai soggetti vigilati dalle Autorità, è rivolto a tutti gli emittenti tenuti ad applicare i principi contabili internazionali, indipendentemente dal settore di operatività dell'impresa (industriale, bancario e altri). L'obiettivo è quello di fornire i chiarimenti necessari a superare alcuni dubbi applicativi e assicurare un'omogeneità di comportamento da parte degli operatori.

L'intervento di Banca d'Italia, Consob e Ivass si è reso opportuno poiché nell'ambito dell'attività di vigilanza svolta dalle Autorità suddette è emersa l'esistenza di diverse modalità di rilevazione in bilancio degli interessi di mora, ai sensi del D.Lgs. n. 231/2002, da parte soprattutto di intermediari bancari e finanziari attivi nel factoring dei crediti non deteriorati vantati dalle aziende fornitrici di beni e servizi nei confronti della pubblica amministrazione.

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