Bris: l’interconnessione tra i Registri delle imprese Ue funziona solo in parte
21 Settembre 2017
L'interconnessione tra i Registri delle imprese comunitari, o Bris (business register interconnection system) opera ufficialmente anche in Italia dallo scorso 8 giugno. Non mancano, però, problemi: con la Cicolare n. 3701/C del 20 settembre, il Ministero dello Sviluppo Economico informa che non tutte le sue finzionalità sono attive. L'interconnessione tra i registri. Con un precedente decreto dell'8 giugno 2017 (in G.U. 28 agosto 2017, n. 200) il MISE ha dato attuazione alle previsioni recate dall'art. 5, par. 2, Direttiva 2012/17/UE, in materia di interconnessione dei registri centrali, commerciali e delle imprese. L'identificativo unico e le funzionalità del Bris. Ai sensi di tale disciplina, viene attribuito un identificativo unico alle società di capitali e alle succursali presenti in ciascun stato membro, anche al fine di consentire un più facile interscambio tra i registri delle imprese comunitarie e quindi una maggior circolazione di informazioni su scala transnazionale (quali l'apertura o la chiusura di procedimenti di insolvenza o liquidazione delle società; operazioni di fusione transfrontaliera). Il Mise chiarisce, tuttavia, che non tutte le funzionalità sono attualmente attive: non risulta operativo, ad esempio, il servizio per le notifiche transfrontaliere tra registri delle imprese (ma si prevede che tale servizio venga attivato correttamente entro la fine del 2017); inoltre, in alcuni paesi membri, tra cui l'Italia, tali elementi identificativi di società e succursali sono risultati, talvolta, non perfettamente in linea con le previsioni delle direttive sottostanti al BRIS, con la conseguenza di impedire il corretto funzionamento del sistema di notifiche.
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