Azione di responsabilità: legittimazione del curatore anche per pagamenti preferenziali

La Redazione
24 Gennaio 2017

Il curatore fallimentare è legittimato a esercitare l'azione di responsabilità contro gli amministratori della società fallita anche per i pagamenti preferenziali di crediti eseguiti in violazione del pari concorso dei creditori.

Il curatore fallimentare è legittimato a esercitare l'azione di responsabilità contro gli amministratori della società fallita anche per i pagamenti preferenziali di crediti eseguiti in violazione del pari concorso dei creditori.

Il caso. Il curatore del fallimento di una s.r.l. ricorre per cassazione contro la sentenza con cui la Corte d'Appello ha escluso la sua legittimazione attiva a proporre azione di responsabilità contro gli amministratori per i pagamenti preferenziali di crediti eseguiti in violazione della par condicio creditorum.

Pagamenti preferenziali e pregiudizio per il patrimonio sociale. I giudici di merito hanno escluso la legittimazione del curatore sul presupposto che, in caso di pagamenti preferenziali, la lesione della par condicio “può al limite generare una contesa tra le posizioni soggettive individuali dei singoli creditori ma non anche un pregiudizio per la massa creditoria considerata nel suo complesso, la quale mantiene, comunque, la medesima consistenza anche in caso di pagamento preferenziale qualuinque sia il creditore beneficiato dal pagamento”.

La S.C. interviene proprio a chiarire questo aspetto: dopo aver ribadito che la legittimazione del curatore ad agire in rappresentanza dei creditori è limitata alle azioni c.d. di massa, afferma che deve ritenersi erroneo l'assunto secondo cui il pagamento preferenziale possa arrecare pregiudizio solo ai singoli creditori ma non anche alla società. Infatti, il pagamento preferenziale, in una situazione di dissesto, può comportare una riduzione del patrimonio sociale in misura maggiore a quella che si determinerebbe con un pagamento rispettoso della par condicio.

In prossimità di una crisi, la destinazione del patrimonio societario alla garanzia dei creditori, precisa la Corte, va considerata nella prospettiva della procedura concorsuale: in quest'ottica, il pagamento di un creditore in misura maggiore di quanto otterrebbe in sede concorsuale comporta una minore disponibilità patrimoniale per la massa dei creditori.

Il principio di diritto. Le Sezioni Unite affermano, in conclusione, il seguente principio di diritto: “il curatore fallimentare ha legittimazione attiva unitaria, in sede penale come in sede civile, all'esercizio di qualsiasi azione di responsabilità sia ammessa contro gli amministratori di qualsiasi società, anche per i fatti di bancarotta preferenziale commessi mediante pagamenti eseguiti in violazione del pari concorso dei creditori”.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.