Rapporti tra misura cautelare penale e procedura concorsuale: la confisca non prevale necessariamente sul fallimento

La Redazione
28 Aprile 2014

Quando la confisca mira ad impedire che il reo possa avvantaggiarsi del profitto o del prezzo del reato, la consegna della cosa agli organi fallimentari non è incompatibile con l'esigenza cautelare.

In presenza di sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria, disposto dal Gip sui beni dell'imputato, in caso di azienda sottoposta a procedura concorsuale, la misura cautelare penale non è necessariamente prevalente e insensibile agli interessi dei creditori: nella valutazione dei contrapposti interessi, cui sono finalizzati la misura cautelare e la procedura concorsuale, l'esigenza che lo Stato acquisisca il profitto del reato risulta tutelata anche assicurando la destinazione dei beni ai creditori fallimentari, sotto la supervisione gestionale della curatela. Occorre evitare che, pur attraverso la procedura fallimentare, i beni tornino nella disponibilità del reo, perché ciò vanificherebbe le cautele socialpreventive che la misura cautelare intende tutelare.

Quando la confisca mira ad impedire che il reo possa avvantaggiarsi del profitto o del prezzo del reato, la consegna della cosa agli organi fallimentari non è incompatibile con l'esigenza cautelare.

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