CdM: riordino delle Camere di Commercio
26 Agosto 2016
60 Camere di Commercio in tutto il territorio nazionale, contro le attuali 105. Dimezzato il diritto annuale a carico delle imprese. Ridotto del 30% il numero dei consiglieri. Nessun compenso per tutti gli incarichi degli organi diversi dai collegi dei revisori. Accorpamento di tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili. Limitazione del numero delle Unioni regionali e nuova disciplina delle partecipazioni in portafoglio.
Sono queste le novità che saranno contenute nel decreto attuativo della Legge Madia di riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura. Il provvedimento, approvato ieri in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, prevede un “piano di razionalizzazione, in un'ottica di efficientamento, di efficacia e di riforma della governance delle Camere di Commercio”.
Le novità elencate, prima fra tutte la riduzione delle Camere (almeno una per Regione e accorpamento di quelle con meno di 75mila imprese iscritte), dovranno essere attuate entro 180 giorni dall'entrata in vigore del decreto.
“Un provvedimento atteso da tempo – ha commentato in Ministro Calenda - che consente importanti risultati in termini di efficienza, razionalizzazione e risparmio per le imprese. Un nuovo modello in grado di dare risposte concrete alla necessità di riorganizzazione sul territorio e di definire con maggiore precisione le funzioni delle Camere. Il Mise rafforzerà in modo significativo la vigilanza e la valutazione delle performance”. E proprio il Ministero dello Sviluppo Economico avrà un ruolo di primo piano: con la riforma, attraverso un comitato indipendente di esperti, valuterà le performance delle Camere di Commercio. |