Secondo le disposizioni del Codice Civile, il bilancio di esercizio si compone di tre documenti, lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota Integrativa, cui si affiancano allegati, come la Relazione sulla gestione. Lo Stato Patrimoniale riporta le poste relative all'entità delle attività e delle passività, rispecchiando l'entità delle fonti e degli impieghi ad una specifica data. Il Conto Economico espone i componenti positivi e negativi di competenza dell'esercizio trascorso. Mentre lo Stato Patrimoniale accoglie grandezze stock, nel Conto Economico si riflette un flusso di valori che evidenzia il risultato finale cui si è pervenuti. La Nota Integrativa può essere considerata una nota esplicativa destinata a rendere più facilmente comprensibili i valori dei due prospetti contabili. La recente riforma sul bilancio (D.Lgs.139/2015) ha introdotto tra i documenti del bilancio di esercizio il Rendiconto Finanziario.
Inquadramento
Secondo le disposizioni del Codice Civile, il bilancio di esercizio si compone di tre documenti, lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota Integrativa, cui si affiancano allegati, come la Relazione sulla gestione.
Lo Stato Patrimoniale riporta le poste relative all'entità delle attività e delle passività, rispecchiando l'entità delle fonti e degli impieghi ad una specifica data.
Il Conto Economico espone i componenti positivi e negativi di competenza dell'esercizio trascorso. Mentre lo Stato Patrimoniale accoglie grandezze stock, nel Conto Economico si riflette un flusso di valori che evidenzia il risultato finale cui si è pervenuti.
La Nota Integrativa può essere considerata una nota esplicativa destinata a rendere più facilmente comprensibili i valori dei due prospetti contabili. In altri termini, essa rappresenta “[…] la parte descrittiva del bilancio di esercizio e la sua funzione è quella di illustrare, integrare ed esplicare il contenuto delle appostazioni contabili”.
I tre documenti, pur distinti fra loro, costituiscono comunque, nel loro complesso, l'unitario bilancio di esercizio, il cui schema è tendenzialmente rigido. Ciò non di meno, imprese che svolgono attività in particolari settori, come quello bancario o assicurativo, sono sottratte alla disciplina generale contenuta nel codice civile relativa alla struttura del bilancio, e sottoposte ad una normativa speciale, che tenga conto delle peculiarità dell'attività esercitata.
La recente riforma sul bilancio (D.Lgs. n. 139/2015) ha introdotto tra i documenti del bilancio di esercizio il Rendiconto Finanziario come previsto dall'art. 2423 c.c.
Gli schemi di bilancio
Il D.Lgs. n. 127/1991 indica che il bilancio si compone di tre documenti: due di tipo contabile (Stato Patrimoniale e Conto Economico) ed uno di tipo non contabile (la Nota Integrativa). Al bilancio deve essere inoltre allegato un quarto documento non contabile (la Relazione sulla gestione). La recente riforma sul bilancio (D.Lgs. n. 139/2015) ha introdotto tra i documenti del bilancio di esercizio il Rendiconto Finanziario come previsto dall'art. 2423 c.c. Per quanto riguarda gli articoli del Codice Civile che disciplinano tali documenti si ricordano, in particolare:
l'art. 2423-ter c.c. che introduce il concetto di obbligatorietà degli schemi;
gli artt. 2424 e 2424-bische regolano la struttura ed il contenuto dello Stato Patrimoniale;
gli artt. 2425 e 2425-bische regolano la struttura ed il contenuto del Conto Economico;
l'art. 2427 che regola il contenuto della Nota Integrativa;
l'art. 2428 che disciplina la Relazione sulla gestione.
Il D.Lgs. n. 127/1991 ha introdotto gli schemi di Stato Patrimoniale e di Conto Economico la cui adozione è obbligatoria, salvo per le aziende soggette a schemi speciali. Si tratta, quindi, di modelli "rigidi", a differenza della normativa previgente che indicava un modello "aperto verso l'alto", cioè un elenco di voci che costituiva il contenuto minimo di bilancio.
Il carattere della obbligatorietà è del tutto evidente laddove, al primo comma dell'art. 2423-ter c.c., si afferma chiaramente che le voci contabili del patrimonio aziendale "(...) devono essere iscritte separatamente e nell'ordine indicato (...)". Tuttavia, si tratta di una rigidità non assoluta perché nei commi successivi sono stati introdotti alcuni elementi di elasticità, al fine di permettere una più adeguata rappresentazione dei tratti peculiari delle varie classi di aziende, con particolare considerazione alla configurazione dimensionale o dell'esercizio di attività diverse da quelle industriali e mercantili. Il Legislatore consente, infatti, la possibilità di effettuare ulteriori suddivisioni o raggruppamenti e prevede l'obbligo di aggiungere voci non presenti negli schemi o di adattare la denominazione delle stesse.
Più precisamente, dalla lettura dell'art. 2423-ter c.c. si evince che gli elementi di "elasticità" sono di quattro tipi:
ulteriore suddivisione;
eventuale raggruppamento;
eventuale aggiunta;
possibile adattamento.
Per quanto riguarda la suddivisione, "le voci precedute dai numeri arabi possono essere ulteriormente suddivise (...)". Tale facoltà è concessa soltanto per le voci codificate con i numeri arabi (singole voci) e mantenendo la voce complessiva ed il relativo importo. Un esempio abbastanza diffuso può riguardare la sottovoce "terreni e fabbricati" appartenente alle immobilizzazioni materiali; in questo caso molte aziende hanno preferito distinguere tra: "terreni", "fabbricati industriali" e "fabbricati civili".
In merito al raggruppamento, "(... ) possono essere raggruppate soltanto quando il raggruppamento, a causa del loro importo, è irrilevante (...) o quando esso favorisca la chiarezza del bilancio". Il riferimento è sempre alle singole voci, inoltre le voci oggetto del raggruppamento devono essere distintamente indicate nella Nota Integrativa.
Molti autori si sono chiesti perché, se il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio, si sia ammessa soltanto unafacoltà e non un obbligo secondo i principi generali dell'art. 2423. Per quanto concerne l'aggiunta, "Devono essere aggiunte altre voci qualora il loro contenuto non sia compreso in alcuna di quelle previste dagli articoli 2424 e 2425". In questo caso siamo in presenza di un obbligo, giustificato dal timore che l'iscrizione di voci dal contenuto eterogeneo contrasti la chiarezza del bilancio.
Infine, per quanto riguarda l'adattamento, le voci "(... ) devono essere adattate quando lo esige la natura dell'attività esercitata". Il riferimento è sempre alle sole voci ed anche in questo caso si tratta di un obbligo. Questo elemento di elasticità riguarda però soltanto le voci contrassegnate da numeri arabi (singole voci di bilancio). Invece le macroclassi (indicate da lettere maiuscole) e le singole classi (contrassegnate da numeri romani) rimangono, a norma del comma 1 dell'art. 2423-ter, entità assolutamente rigide, quindi non modificabili dagli amministratori.
Tale impostazione tende a favorire la comparabilità dei bilanci nel tempo o nello spazio: in effetti il mantenimento dello schema rigido, rende possibile effettuare utili confronti fra i bilanci di più esercizi nell'ambito di una stessa unità aziendale (analisi temporale) o fra bilanci di aziende concorrenti (analisi spaziale).
Il Legislatore ha inoltre previsto, sempre in virtù della comparazione temporale, che per ogni voce dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico siano indicati gli importi corrispondenti all'anno precedente.
Struttura e forma del Conto economico
Ai fini di un'efficace rappresentazione del reddito di esercizio e di una lettura razionale degli andamenti gestionali, il conto economico deve mettere in evidenza il suo percorso formativo, debitamente articolato nelle sue tappe fondamentali.
Il conto dei profitti e delle perdite di cui all'art. 2425-bis c.c., nella versione precedente al D.Lgs. n. 127/1991, non era impostato in questo senso.
In estrema sintesi, il conto era così caratterizzato:
quanto alla struttura, era tenuto a costi, ricavi e rimanenze;
quanto alla forma, era impostato a sezioni divise.
Esso forniva una panoramica completa dei valori relativi all'esercizio, però presentava alcuni limiti che ne diminuivano la capacità segnaletica. In primo luogo, la struttura a costi, ricavi e rimanenze, più che classificare i valori, si limitava ad elencarli, sommando tra loro grandezze "riprese" con grandezze di esercizio e grandezze di esercizio con grandezze "sospese". Inoltre, la forma a sezioni divise impediva la segnalazione dei risultati intermedi nell'ambito del processo di formazione del reddito di esercizio.
Orbene, il primo limite è stato superato sostituendo la vecchia struttura con una nuova, a costi e ricavi. Il secondo limite è stato superato sostituendo la vecchia forma con una nuova, quella scalare. Con essa si evidenziano i redditi di area, cioè i vari risultati parziali corrispondenti alle singole aree in cui la gestione viene divisa. Si può così procedere meglio all'interpretazione del reddito, cioè alla comprensione delle componenti che hanno contribuito alla sua formazione.
Il Conto Economico ha forma scalare, cioè si sviluppa in verticale: in questo modo si riescono ad evidenziare alcuni risultati intermedi che altrimenti verrebbero persi a livello di sezioni contrapposte.
Per quanto riguarda la struttura (cioè il criterio con il quale vengono aggregate le varie classi di valori) è a costi e ricavi, in quanto non sono evidenziate le rimanenze iniziali e finali che confluiranno in una delle due classi. Il nostro Legislatore ha optato per una struttura a costi e ricavi della produzione ottenuta, detta anche a costi e ricavi integrali perché riguarda tutto il complesso della produzione, sia venduta (in questo caso avremmo avuto un conto economico a costi e ricavi della produzione venduta) che non.
Per quanto riguarda il contenuto, abbiamo inizialmente un'area operativa e un risultato che ci deriva da tale area ("A" - "B"); abbiamo poi l'area finanziaria (formata da due classi, la "C" e la "D") e quindi l'area straordinaria. Quest'ultima è stata abolita con il D.Lgs. n. 139/2015.
Nuove regole di redazione del Conto Economico
Dal 2016, a seguito della pubblicazione in G.U. del D.Lgs. n. 139/2015, in attuazione della Direttiva 2013/34/UE, la redazione del Bilancio di esercizio dovrà seguire nuove regole.
Il Conto Eeconomico viene pertanto modificato dal D.Lgs. n. 139/2015 come segue:
Inserimento dei proventi derivanti dalle imprese controllanti e da imprese sottoposte al controllo delle controllanti
15) “Proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate”
15) “Proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate” anche i proventi da partecipazione relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di quest'ultime”.
C)
Proventi e Oneri finanziari
Inserimento dei proventi derivanti da crediti relativi alle imprese sottoposte al controllo delle controllanti
16) Altri proventi finanziari a) “da crediti iscritti nelle immobilizzazioni con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti”.
d) “proventi diversi dai precedenti con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti”.
16) Altri proventi finanziari a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di quest'ultime”.
d) proventi diversi dai precedenti con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di quest'ultime”.
D)
Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
Nuova voce: tra le rivalutazioni (18) si inseriscono le rivalutazioni di strumenti finanziari derivati
-----------------
18) Rivalutazioni d) di strumenti finanziari derivati
D)
Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
Nuova voce: tra le svalutazioni (19) si inseriscono le svalutazioni di strumenti finanziari derivati
-----------------
19) Svalutazioni d) di strumenti finanziari derivati
E)
Proventi e Oneri straordinari
Eliminata la macrovoce relativa proventi ed oneri straordinari
E) Proventi ed Oneri straordinari 20) ………. 21) ……….
ELIMINATA LA MACRO VOCE
I proventi e oneri straordinari sono da evidenziare in nota integrativa se di ammontare “apprezzabile”.
Contenuto del Conto economico
A) IL VALORE DELLA PRODUZIONE
Esprime il "valore della produzione ottenuta nell'esercizio, con riferimento non solo a quella materiale di beni, ma anche alla prestazione di servizi ed all'attività puramente commerciale". Essa deve essere suddivisa nelle seguenti voci:
1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Nella voce devono essere iscritti i ricavi delle vendite e delle prestazioni della gestione caratteristica dell'impresa, nonché i correlati ricavi accessori (ad esempio, addebiti per imballaggi). I ricavi devono essere indicati al netto dei resi, degli sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse con la vendita dei prodotti e la prestazione dei servizi (art. 2425-bis). A tal proposito è opportuno sottolineare che:
gli sconti deducibili sono quelli di natura commerciale e non anche quelli finanziari;
se per i resi, gli abbuoni e i premi viene fatto un accantonamento patrimoniale passivo sulla base di stime (per esempio, "Accantonamento per resi" a "Fondo accantonamento per resi"), tale accantonamento deve essere portato a riduzione della voce in commento;
le imposte detraibili sono le imposte indirette relative alle vendite e prestazioni.
2. Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
Con questa voce si rettifica o si integra il valore dei ricavi (voce 1): è una delle operazioni che consentono di pervenire al valore della produzione ottenuta nell'esercizio. La variazione avrà segno positivo quando le rimanenze finali hanno un valore superiore a quelle iniziali (e quindi si incrementano), viceversa nel caso opposto. Quindi: (+ Rimanenze Finali - Rimanenze Iniziali).
3. Variazioni dei lavori in corso su ordinazione
Valgono le stesse considerazioni fatte per la voce precedente.
4. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
La voce accoglie i costi sostenuti per la produzione interna di immobilizzazioni materiali ed immateriali (le cosiddette costruzioni in economia). In questo modo vengono stornati dal conto economico costi con utilità pluriennale che sono stati iscritti nella successiva aggregazione dei costi della produzione. Si tratta essenzialmente di costi interni (ad esempio, ammortamenti, spese per il personale) e di costi esterni non specificatamente sostenuti per le costruzioni in economia ma ad esse riferibili con sufficiente grado di certezza (ad esempio, materie acquistate per la produzione dei beni che costituiscono l'attività dell'impresa ma utilizzati anche per le costruzioni interne). Mediante questa voce si procede, in altri termini, ad una rettifica indistinta dei costi di esercizio.
5. Altri ricavi e proventi
Si tratta di una voce residuale che accoglie ogni ricavo e provento diverso da quelli iscrivibili nella voce A.1. Il suo contenuto è quindi principalmente formato da:
proventi da gestioni accessorie. Si tratta di gestioni non rientranti nell'area caratteristica: quindi fitti attivi di terreni, fabbricati, canoni attivi per la concessione dell'utilizzo di brevetti, marchi, formule, ecc.;
proventi patrimoniali: plusvalenze da alienazione di beni strumentali;
contributi in conto esercizio;
ricavi e proventi non iscrivibili altrove: ad esempio, risarcimenti assicurativi, provvigioni attive, penalità addebitate ai clienti.
B) I COSTI DELLA PRODUZIONE
Devono essere così suddivisi:
6. Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
La denominazione deve essere intesa in senso ampio in quanto comprende anche l'acquisto di semilavorati, di componenti destinati ai propri prodotti, di materiale pubblicitario, omaggi a clienti, ecc.
7. Costi per servizi
Il contenuto è molto ampio ed eterogeneo. Indichiamo, di seguito, i costi da iscrivere tipicamente in questa voce:
prestazioni correlate agli acquisti: trasporti, assicurazioni, provvigioni;
prestazioni correlate all'attività produttiva: lavorazioni esterne, riparazioni e manutenzione, consulenze tecniche, analisi e prove di laboratorio;
prestazioni correlate all'attività amministrativa e generale, compensi ad amministratori, sindaci, revisori esterni, consulenze amministrative, legali e fiscali, assicurazioni, servizi esterni di vigilanza o di pulizia;
prestazioni correlate all'attività commerciale: provvigioni ad agenti e rappresentanti , partecipazioni a fiere e mostre;
utenze energetiche: elettricità, gas, acqua;
spese per il personale che non costituiscono retribuzione: rimborsi a forfait, acquisti di biglietti viaggio, prestazioni di medici, prestazioni di personale esterno per la mensa aziendale.
8. Costi per il godimento di beni di terzi
In questa voce devono essere inseriti i compensi corrisposti a terzi in relazione al godimento di beni materiali e immateriali non di proprietà. In pratica vi si iscriveranno:
canoni per locazioni (comprese quelle in leasing) di immobili, impianti, macchinari, veicoli;
costi per l'utilizzo concesso da terzi di brevetti, know-how, marche.
9. Costi per il personale
Vi sono iscritti tutti i costi di natura retributiva e contributiva sostenuti per il personale dipendente; deve essere suddivisa nelle seguenti "sotto-voci": a. salari e stipendi; b. oneri sociali; c. trattamento fine rapporto; d. trattamento di quiescenza; e. altri costi.
10. Ammortamenti e svalutazioni
La voce accoglie gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali, oltre alle svalutazioni (purché non siano di natura straordinaria) di beni patrimoniali non iscritti tra le attività finanziarie o tra le rimanenze. Al suo interno risulterà così suddivisa: a. ammortamenti di immobilizzazioni immateriali; b. ammortamenti di immobilizzazioni materiali; c. altre svalutazioni per perdita duratura di valore delle immobilizzazioni immateriali e materiali; d. svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e nelle disponibilità liquide.
11. Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
Con questa voce si rettifica o si integra il costo per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (voce 6) al fine di determinare il costo delle materie utilizzate per ottenere la produzione. La variazione avrà segno positivo quando le rimanenze iniziali sono superiori a quelle finali (significa che, per poter porre in essere la produzione, si sono utilizzate parte delle materie esistenti nei magazzini; il costo di acquisto, quindi, deve essere integrato con questo valore). Viceversa, quando il valore delle rimanenze finali è superiore a quello delle iniziali, sarà necessario "sospendere e rinviare all'esercizio futuro" questa differenza: la variazione avrà quindi segno negativo.
12. Accantonamento per rischi
La voce accoglie gli accantonamenti la cui controparte patrimoniale è la voce del passivo B.3 (B - Fondi per rischi ed oneri; 3 - Altri), quando essi non debbano essere iscritti specificatamente in altre voci. Riguarda oneri che abbiano manifestazione solo probabile (le così dette "passività potenziali"), non di natura straordinaria (altrimenti devono essere iscritti nella voce E.21 - Oneri straordinari). In sintesi avremo:
accantonamenti per liti giudiziarie, contenziosi, penalità, garanzie concesse ai clienti.
13. Altri accantonamenti
14. Oneri diversi di gestione
Si tratta di una voce residuale: vi saranno iscritti quei componenti negativi di reddito che non trovano posto nelle voci precedenti e che non abbiano natura finanziaria, straordinaria e che non siano relativi alle imposte sul reddito. Il suo contenuto è principalmente formato da:
imposte diverse da quelle sul reddito (e quindi imposte di fabbricazione, di registro, di bollo, tasse di concessione governativa, ecc.);
iscrizioni ad associazioni, abbonamenti;
compensi ad amministratori, sindaci e revisori qualora non siano stati inseriti nella voce B.7.
Qualora non abbiano carattere straordinario, devono essere qui inserite:
minusvalenze derivanti dalla alienazione di beni strumentali;
sopravvenienze ed insussistenze passive (per esempio: perdite su crediti non coperti dal fondo svalutazione).
Dall'analisi fatta esaminando le singole voci, risulta che sia il "Valore della Produzione" ("A") che i "Costi della Produzione" ("B"), fanno riferimento ad una produzione intesa in senso lato e talvolta improprio. Entrambi gli aggregati, infatti, contengono elementi estranei alla gestione caratteristica: in particolare, quelli relativi alla gestione accessoria o extra-caratteristica ed elementi di natura straordinaria (almeno nei termini stabiliti dalla dottrina, con riferimento all'eccezionalità dell'accadimento). L'unica annotazione che conviene ribadire riguarda il “Risultato Intermedio” ("A" - "B"): i due aggregati da cui deriva contengono - abbiamo appena visto - elementi spuri, che non attengono all'area caratteristica. Vien da sé, quindi, che esso non possa essere assimilato al risultato operativo, preziosissimo indicatore che misura il risultato della sola gestione caratteristica.
C) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI
La classe "C" comprende due sottoclassi per rilevare i proventi ed una per gli oneri.
15. Proventi da partecipazioni
Fanno riferimento alle partecipazioni iscritte sia nell'attivo immobilizzato, sia dell'attivo circolante. Sono costituiti principalmente da:
dividendi;
altri proventi, quali il ricavato dalla vendita dei diritti di opzione.
16. Altri proventi finanziari
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni; vi devono essere iscritti gli interessi attivi sui crediti finanziari dell'attivo immobilizzato (mutui attivi); b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni; c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni:
in "C 16 b" e "C 16 c" devono essere iscritti i proventi di titoli diversi da partecipazioni, quindi i proventi di titoli rappresentativi di diritti di credito (obbligazioni, Buoni del Tesoro) e di titoli rappresentativi di proprietà atipici (fondi comuni di investimento, certificati immobiliari). Essi sono costituiti da interessi o proventi analoghi a quelli delle partecipazioni;
d) altri proventi.
È una voce residuale e comprende tipicamente:
interessi attivi su crediti bancari;
interessi attivi su crediti dell'attivo circolante (crediti v/clienti);
interessi attivi su crediti verso dipendenti, soci;
sconti attivi finanziari.
17. Interessi ed altri oneri finanziari
Vi sono inseriti tutti gli oneri relativi alla gestione finanziaria. Il legislatore per questa voce, come per le precedenti 16.a e 16.d, richiede la separata indicazione di quelli relativi a rapporti con imprese controllate, e collegate e verso controllanti. Il contenuto della voce è solitamente molto ampio e variegato; a titolo esemplificativo si riportano di seguito i costi più diffusi:
interessi passivi su debiti (prestiti obbligazionari, mutui, conti bancari, fornitori);
sconti di effetti finanziari e commerciali;
spese bancarie;
quota di competenza di disaggi di emissione su prestiti obbligazionari.
17-bis. Utili e perdite su cambi
Al suo interno sono inseriti, distintamente, gli utili conseguiti e le perdite sofferte su cambi, quindi in conseguenza di incassi e pagamenti effettuati a dilazione in una moneta di conto differente dall'Euro.
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ FINANZIARIE
18. Rivalutazioni
Accoglie (ma è una situazione piuttosto rara) i ripristini di valore delle attività finanziarie svalutate in esercizi precedenti: sono richiesti dalla legge quando vengono meno i motivi delle svalutazioni. Sembra opportuno sottolineare due aspetti:
non vi si possono iscrivere le rivalutazioni monetarie delle attività finanziarie. Queste, quando ammesse, andranno inserite nella voce del Patrimonio Netto "A III" (Riserve di rivalutazione) senza transitare dal conto economico;
non potrà accogliere gli incrementi di valore delle partecipazioni valutate col metodo del patrimonio netto. La legge impone di iscriverli in una riserva non distribuibile da inserirsi, quindi, nella "zona" del patrimonio netto.
19. Svalutazioni
La voce accoglie ogni svalutazione delle attività finanziarie. Delle immobilizzazioni finanziarie, per perdita duratura di valore e delle attività finanziarie circolanti, per adeguamento al valore di realizzo, se inferiore a quello di costo (art. 2426 n. 3 e n. 9). Vi saranno iscritti, inoltre, i decrementi di valore delle partecipazioni valutate col metodo del patrimonio netto.
LE VOCI DEL CONTO ECONOMICO
Vecchia versione (ante D.Lgs. 139/2015)
Nuova versione (post D.Lgs. 139/2015)
A) Valore della produzione:
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
3) variazione dei lavori in corso su ordinazione
4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interi
5) altri ricavi e proventi (con separata indicazione dei contributi in conto esercizio)
B) Costi di produzione:
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo, merci
7) per servizi
8) per godimento di beni di terzi
9) per personale:
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) trattamento di fine rapporto
d) trattamento di quiescenza e simili
e) altri costi
10) ammortamento e svalutazioni:
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali
c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni
d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e nelle disponibilità liquide
11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo o merci
12) accantonamento per rischi
13) altri accantonamenti
14) oneri diversi di gestione
DIFFERENZA TRA VALORE DELLA PRODUZIONE E COSTI DI PRODUZIONE (A - B)
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI:
15) proventi da partecipazioni (con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate)
16) altri proventi finanziari:
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni (con separata indicazione di quelli da imprese controllate, collegate e controllanti)
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni diversi dalle partecipazioni
c) da titoli iscritti nell'attivo circolante diversi dalle partecipazioni
d) proventi diversi (con separata indicazione di quelli da imprese controllate, collegate e controllanti)
17) interessi e oneri finanziari (con separata indicazione di quelli verso imprese controllate, collegate e controllanti)
17-bis) utili e perdite su cambi.
Totale (15 + 16 - 17+ - 17 bis)
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE:
18) rivalutazioni:
a) di partecipazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
19) svalutazioni:
a) di partecipazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
Totale delle rettifiche (18 - 19)
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI:
20) proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5)
21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni, i cui effetti contabili non sono iscrivibili al n. 14), e delle imposte relative a esercizi precedenti
Totale delle partite straordinarie (20-21)
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B + - C + - D + - E)
22) imposte sul reddito d'esercizio correnti, differite e anticipate
23) Utile (perdita) dell'esercizio
A) Valore della produzione:
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
3) variazione dei lavori in corso su ordinazione
4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio
Totale
B)
Costi della produzione:
6) per materie prime,sussidiarie, di consumo e di merci
7) per servizi
8) per godimento di beni di terzi
9) per il personale:
salari e stipendi
oneri sociali
trattamento di fine rapporto
trattamento di quiescenza e simili
altri costi
10) ammortamenti e svalutazioni:
ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
ammortamento delle immobilizzazioni materiali
altre svalutazioni delle immobilizzazioni
svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide
11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 12) accantonamenti per rischi 13) altri accantonamenti 14) oneri diversi di gestione
Totale
Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)
C) Proventi e oneri finanziari
15) proventi da partecipazioni con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e
di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime
16) altri proventi finanziari:
da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e da quelli da controllanti e di
imprese sottoposte al controllo di queste ultime
da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni
da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate, collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime
17) Interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti
17bis) utili e perdite su cambi
Totale (15+16-17 + - 17 bis)
D)
Rettifiche di valore di attività finanziarie
18) rivalutazioni:
di partecipazioni
di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
di strumenti finanziari derivati
19) svalutazioni
di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
di strumenti finanziari derivati
Totale delle rettifiche (18-19)
Risultato prima delle imposte (A-B+ - C+ -D)
20) imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate