La Commissione Europea deferisce l'Italia alla Corte UE per normativa insufficiente sull'indennizzo delle vittime di reato
06 Novembre 2014
La Commissione europea con un comunicato stampa del 16 ottobre 2014, deferisce l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione per normativa insufficiente sull'indennizzo delle vittime di reato. L'Italia, infatti, ai sensi dell'articolo 12 della direttiva 2004/80/CE, cosi come gli tutti gli Stati membri, deve prevedere normative nazionali per istituire un sistema di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti commessi nei rispettivi territori, che garantisca un indennizzo equo ed adeguato alle vittime. Tuttavia la legislazione nazionale, solo per alcuni reati intenzionali violenti, come il terrorismo e la criminalità organizzata, prevede l'indennizzo. Tale indennizzo, invece, come precisato anche dalla Commissione, “dovrebbe essere possibile tanto nelle situazioni nazionali quanto in quelle transfrontaliere, a prescindere dal paese di residenza della vittima e indipendentemente dallo Stato membro in cui il reato è stato commesso”. In seguito alle denunce di diverse vittime che non hanno ottenuto un indennizzo in situazioni nazionali o transfrontaliere nel novembre 2011 la Commissione ha sollevato la questione con le autorità italiane tramite una lettera di costituzione in mora in cui ribadiva l'obbligo cui l'Italia è tenuta. Attualmente il nostro Paese non ha ancora adottato le misure necessarie per modificare la legislazione nazionale e conformarla alle prescrizioni della normativa UE e questo a dispetto del parere motivato della Commissione del 18 ottobre 2013 (cfr. su Ri.Da.Re. "Vittime di reati violenti fanno causa alla Presidenza del consiglio per mancata attuazione di direttiva europea"). |