Chiavi sulla scrivania, auto rubata: l’indennizzo è dovuto
22 Settembre 2017
IL CASO Il gestore di una autoscuola subisce il furto delle chiavi dell'autovettura di sua proprietà ad opera di un soggetto ignoto, che si era introdotto nei locali durante una lezione di teoria di guida. La compagnia di assicurazione contesta la colpa grave e di conseguenza non eroga l'indennizzo. L'uomo si rivolge al Tribunale per ottenere l'adempimento del contratto assicurativo.
CHIAVI SULLA SCRIVANIA O NEL CASSETTO? L'attore aveva denunciato di aver lasciato le chiavi della propria automobile sulla scrivania; due giorni dopo il diniego dell'assicurazione di corrispondere l'indennizzo per colpa grave, però, aveva frettolosamente integrato la denuncia affermando di aver invece lasciato le chiavi della vettura nel cassetto. Il Tribunale, ritenendo più plausibile che un impossessamento repentino delle chiavi possa avvenire mentre queste si trovano sulla scrivania, e vedendo l'integrazione della denuncia un mero tentativo di “correggere il tiro”, non considera attendibile nemmeno la testimonianza di un collaboratore dell'autoscuola che aveva affermato di aver riposto lui stesso le chiavi nel cassetto della scrivania.
SOLO LA COLPA GRAVE ESCLUDE L'INDENNIZZO L'assicurazione, avendo incentrato la propria difesa solo sulla qualificazione della condotta dell'attore, non ha in alcun modo contestato né la preesistenza del bene, né tanto meno, che questo sia stato sottratto da un soggetto ignoto. Il Tribunale ricorda che la colpa dell'assicurato idonea ad escludere l'indennizzo, poiché causa o concausa del sinistro, deve essere colpa grave. La tenuta delle chiavi sulla scrivania di un locale, non aperto ad un pubblico indiscriminato, non può essere qualificata come condotta gravemente colposa ai fini dell'applicazione della clausola invocata dalla convenuta.
CONDOTTA SCRUPOLOSA: UTILE MA NON NECESSARIA Il Tribunale precisa, infine, che se la chiave fosse stata custodita in un cassetto, chiuso a chiave a sua volta, il furto non si sarebbe certamente consumato con le medesime modalità; valuta, inoltre, l'omissione di una condotta particolarmente scrupolosa, quale chiudere sotto chiave gli oggetti di valore all'interno di un ufficio al quale possano accedere soggetti determinati, stabilendo che non integra gli estremi della colpa grave, condizione necessaria per escludere la copertura.
Il Tribunale, pertanto, accoglie la domanda attorea ritenendo l'indennizzo dovuto e condanna l'assicurazione al rimborso del valore dell'auto rubata.
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