Se gli scontrini fiscali presentano delle anomalie, l’accertamento è valido
05 Settembre 2017
La Cassazione, con l'ordinanza n. 20632/2017, conferma la validità dell'accertamento nei confronti del commerciante che commette violazioni in tema di emissione degli scontrini fiscali.
La vicenda finita davanti ai Giudici della Suprema Corte riguardava il caso di un piccolo commerciante che aveva commesso ripetute violazioni in tema di emissione degli scontrini fiscali, facendo anche registrare per diversi esercizi degli scostamenti dagli studi di settore.
«L'Amministrazione finanziaria – hanno detto i giudici della Cassazione – in presenza di contabilità formalmente regolare, ma intrinsecamente inattendibile per l'antieconomicità del comportamento del contribuente, può desumere in via induttiva […] sulla base di presunzioni semplici, purché gravi, precise e concordanti, il reddito del contribuente utilizzando le incongruenze tra i ricavi, i compensi ed i corrispettivi dichiarati e quelli desumibili dalle condizioni di esercizio della specifica attività svolta, incombendo su quest'ultimo l'onere di fornire la prova contraria e dimostrare la correttezza delle proprie dichiarazioni». Con ciò, la CTR aveva ben valutato il caso, partendo dai reiterati scostamenti dagli studi di settore e valutando l'inattendibilità delle scritture, osservando particolarmente le violazioni in tema di scontrini fiscali. Così, il giudice di merito aveva ritenuto di convalidare l'accertamento, cosa confermata dalla Cassazione. |