L’elenco clienti-fornitori: strumento per condannare l’evasore totale

La Redazione
06 Aprile 2017

L'elenco clienti-fornitori diventa lo strumento per condannare l'evasore totale scoperto tramite un controllo incrociato: come dimostra il caso della sentenza della Corte di Cassazione del 31 marzo scorso, n. 16454.

L'elenco clienti-fornitori diventa lo strumento per condannare l'evasore totale scoperto tramite un controllo incrociato: come dimostra il caso della sentenza della Corte di Cassazione del 31 marzo scorso, n. 16454, «l'elenco dei clienti e fornitori (soprattutto se proveniente da imprese diverse da quella oggetto di verifica) costituisce documento che legittima l'inversione dell'onere della prova a carico dell'evasore totale, essendo contrario alla logica dell'onere ipotizzare che imprese, tutte diverse tra loro, possano aver indicato costi e ricavi inesistenti relativamente proprio all'identico cliente/fornitore».

Dunque, secondo i Giudici della III Sezione Penale, che hanno rigettato il ricorso del contribuente, inizialmente condannato ad otto mesi di reclusione dalla Corte di Appello, «il giudice ha liberamente valutato le informazioni probatorie derivanti dal documento utilizzato, traendone conclusioni non manifestamente illogiche, la cui ragionevolezza imponeva all'imputato di fornire la prova del contrario».

Il contribuente, titolare di un'impresa individuale, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto aveva omesso di presentare la dichiarazione annuale relativa all'anno di imposta 2007, evadendo IRPEF ed IVA per oltre 160mila euro. Per l'imputato, scoperto da un funzionario delle Entrate, grazie ad un controllo incrociato dei dati provenienti dalle banche, non ci sono quindi più chance: per lui è stato comminato anche il pagamento delle spese processuali.

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