Residenza all'estero? La prova è nel contratto di affitto
07 Marzo 2017
Come dimostrare l'effettiva residenza di un contribuente all'estero? Bastano il contratto di locazione e le fatture relative alle utenze. Lo confermano i giudici della Corte di Cassazione con la sentenza del 3 marzo 2017, n. 5388. In essa, la Corte ha accolto il ricorso presentato da un noto tennista, il quale aveva posto la sua residenza nel Principato di Monaco.
Illegittimo, dunque, l'accertamento a fini IRPEF con il quale veniva accertato un diverso reddito, presumendo la residenza fiscale dello sportivo in Italia, nonostante egli avesse assunto fin dall'anno precedente la residenza nel principato monegasco.
Il tennista aveva evidenziato che in sede di appello era stato depositato il contratto di locazione regolarmente sottoscritto e registrato, insieme a relativi documenti. Secondo la CTR, tuttavia, tale documentazione non era idonea a provare l'effettiva residenza del contribuente nel Principato di Monaco, in quanto il contratto d'affitto non sarebbe stato sottoscritto dal locatore, né sarebbe stato registrato. Ma per la Cassazione «Non può non rilevarsi un difetto nella coerenza logico-formale nella attività del giudice di merito di individuazione delle fonti del proprio convincimento […] ove si consideri che in un giudizio avente ad oggetto l'accertamento dei redditi per il periodo di imposta 1999, ha omesso di valutare proprio la documentazione […] riguardante l'anno 1999 (contratto di locazione sottoscritto e registrato)». Cosa che ha indotto i giudici di legittimità ad accogliere il ricorso del contribuente. |