Azione esecutiva ingiusta: non integra ragione di esclusione delle spese di lite

La Redazione
08 Settembre 2017

I Giudici della Suprema Corte hanno ricordato che in tema di declaratoria di decadenza di una cartella di pagamento, qualora il debitore contesti l'esecuzione esattoriale, risponderà comunque delle spese del processo che sia stata costretta ad intentare per sottrarsi all'azione esecutiva ingiusta.

I Giudici della Suprema Corte, con l'ordinanza n. 20865/2017, hanno ricordato che in tema di declaratoria di decadenza di una cartella di pagamento, qualora il debitore contesti l'esecuzione esattoriale, è necessario escludere una responsabilità dell'agente della riscossione per omesso controllo e/o verifica del titolo esecutivo o del ruolo esattoriale, ma che debba comunuque rispondere delle spese del processo che la parte debitrice sia stata costretta ad intentare per sottrarsi all'azione esecutiva ingiusta.

A tal proposito viene ricordato un principio di diritto che conferma quanto sopra enunciato dai Giudici della Suprema Corte: "nella controversia con cui il debitore contesti l'esecuzione esattoriale, non integra ragione di esclusione della condanna alle spese di lite, né di compensazione delle stesse, nei confronti dell'agente della riscossione la circostanza che l'illegittimità dell'azione esecutiva sia da ascrivere all'ente creditore interessato; restano peraltro ferme, da un lato, la facoltà dell'agente di chiedere a quest'ultimo di manlevarlo anche all'eventuale condanna alle spese in favore del debitore vittorioso e, dall'altro, la possibilità, per il giudice, di compensare le spese del debitore vittorioso nei confronti dell'agente della riscossione e condannare alle spese in favore del debitore vittorioso soltanto l'ente creditore interessato o impositore quando questo è presente in giudizio" (cfr. Cass. civ., n. 14125/2016 e n. 3101/2017).

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