Confisca per equivalente, riduzione se si sono pagate le rate
11 Settembre 2015
Se l'amministratore della società ha provveduto a versare le prime rate del proprio debito tributario, va ridotta la confisca dei beni. A sancirlo la Corte di Cassazione, nella sentenza del 9 settembre 2015, n. 36370, accogliendo il ricorso presentato dalla S.r.l. Precedentemente, il GIP aveva confermato la confisca dei beni, incurante del fatto che l'imprenditore avesse comunque provveduto a pagare le prime rate (in tutto, sei). Dunque, secondo gli Ermellini, la confisca per equivalente non poteva applicarsi, in quanto il provvedimento non aveva tenuto conto delle somme già versate ratealmente. Ricordano infatti i giudici che, nel caso in cui sia stato stipulato un accordo tra contribuente e Amministrazione per la dilazione del debito tributario, “la confisca non può avere ad oggetto l'intero ammontare del profitto derivante dal mancato pagamento dell'imposta evasa, ma deve essere ridotto in misura corrispondente ai ratei versati per effetto della convenzione, poiché, altrimenti, verrebbe a determinarsi una inammissibile duplicazione sanzionatoria”. Secondo i giudici del Palazzaccio, la sentenza del G.i.p. era in contrasto con il principio secondo il quale l'ablazione definitiva di un bene non può mai essere superiore al vantaggio economico conseguito con l'azione delittuosa. Pertanto, la sentenza di secondo grado è stata annullata senza rinvio: la confisca è stata rivalutata, determinandola in relazione all'importo corrispondente al profitto originario, meno le sei rate già pagate. |