Rassegna di giurisprudenza di legittimità - maggio 2016
15 Luglio 2016
IRPEF – CAPARRA PENITENZIALE Cass. civ., sez. trib., 31 maggio 2016, n. 11307 La penale è assoggettabile ad imposizione diretta, in quanto la prestazione principale rimasta ineseguita (cessione dell'immobile) avrebbe costituito reddito ai sensi dell'art. 67, comma 1, del TUIR.
GIURISDIZIONE E COMPETENZA – PRESCRIZIONE – DECLARATORIA DI INCOSTITUZIONALITA' Cass. civ., sez. un., 30 maggio 2016, n. 11134 L'efficacia retroattiva dell'incostituzionalità dichiarata “si arresta esclusivamente di fronte al giudicato o al decorso dei termini di prescrizione e decadenza” (Cass. civ., sez. un., 19495/08 e 3044/07).Un accertamento ancora non definitivo circa la prescrizione non legittima il giudice di appello a superare il difetto di giurisdizione sopravvenuto per effetto di declaratoria di incostituzionalità.
IPOTECA – FONDO PATRIMONIALE – ESECUZIONE Cass. civ., sez. trib., 25 maggio 2016, n. 10794 Sebbene secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale (Sez. III, n. 1652/2016; Sez. trib., n. 3600/2016; Sez. VI-T, Ord. n. 23876/2015) l'art. 170 c.c. sarebbe applicabile anche all'iscrizione ipotecaria ex art. 77, D.P.R. n. 602/1973, tale premessa non può più essere tenuta ferma alla luce della ricostruzione dell'istituto operata, dalle SS.UU. n. 19667/2014, che esclude che l'iscrizione ipotecaria in esame possa essere considerata un atto dell'espropriazione forzata, dovendo piuttosto essa essere considerata "un atto riferito ad una procedura alternativa all'esecuzione forzata vera e propria". Viene meno per l'effetto l'applicabilità dell'art. 170 c.c., tanto più ove si consideri che, ponendo la norma una eccezione alla regola della responsabilità patrimoniale ex art. 2740 c.c., la stessa è da ritenersi soggetta a interpretazione tassativa.
IMPOSTA DI REGISTRO – ABUSO DEL DIRITTO Cass. civ., sez. trib., 11 maggio 2016, n. 9582 L'art. 20 DPR. 131/1986 non è disposizione predisposta al recupero di imposte "eluse", questo perché l'istituto dell'"abuso del diritto" d'imposte in attualità disciplinato dalla L. 27 luglio 2000, n. 212, art. 10-bis presuppone una mancanza di "causa economica" che non è invece prevista per l'applicazione dell'art. 20 cit. Tale norma invece semplicemente impone, ai fini della determinazione dell'imposta di registro, di qualificare l'atto o il "collegamento" negoziale in ragione della loro "intrinseca natura". E cioè in ragione degli effetti "oggettivamente" raggiunti dal negozio o dal "collegamento" negoziale, come per es. può avvenire con il conferimento di beni in una Società e la cessione di quote della stessa che se "collegati" potrebbero essere senz'altro idonei a realizzare "oggettivamente" gli effetti della vendita e cioè il trasferimento di cose dietro corrispettivo del pagamento del prezzo. Ed è utile ulteriormente precisare che la fattispecie regolata dall'art. 20 cit. nemmeno ha a che fare con l'istituto della simulazione, atteso che la riqualificazione in parola avviene anche se le parti hanno realmente voluto quel negozio o quel "collegamento" negoziale e questo appunto perché ciò che conta sono gli effetti "oggettivamente" prodottisi .
IRAP – COLLABORATORI DI PROFESSIONISTI, ARTISTI E AUTONOMI Cass. civ., sez. un., 10 maggio 2016, n. 9451 Sussiste l'autonoma organizzazione, quale presupposto dell'IRAP, qualora un esercente attività libero-professionale, artistica o di lavoro autonomo si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui che superi la soglia dell'impiego di un collaboratore addetto a mansioni di segreteria o meramente esecutive.
DOGANE – CONTRADDITTORIO – SOSPENSIONE DELL'ATTO [RINVIO PREGIUDIZIALE A CGUE] Cass. civ., sez. VI-T, 6 maggio 2016, n. 9278 Deve essere rimessa alla Corte di giustizia, ai sensi dell'art. 267 TFUE, la questione relativa al possibile contrasto con il principio generale del contraddittorio procedimentale di matrice euro unitaria della normativa italiana che disciplina l'impugnazione in via amministrativa dell'atto doganale (art. 66 ss. TULD) laddove non prevede, in favore del contribuente che non sia stato ascoltato prima dell'adozione dell'atto impositivo da parte dell'amministrazione doganale, la sospensione dell'atto come conseguenza normale della proposizione dell'impugnazione.
RATEAZIONE – LIEVE INADEMPIMENTO – DECADENZA DAL BENEFICIO Cass. civ., sez. trib., 6 maggio 2016, n. 9176 Il DPR. 29 settembre 1973, n. 602, art. 15-ter, introdotto dal D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 159, art. 3, vigente dal 22.10.2015, non è applicabile retroattivamente all'anno di imposta 2002. Inoltre la fattispecie di "lieve inadempimento" introdotta dal citato art. 15-ter comma 3 esclude la decadenza dalla rateazione ricorrendo le condizioni ivi previste, beneficio esteso anche ai casi di versamento in unico soluzione delle somme dovute a seguito di accertamento con adesione ai sensi del D.Lgs. n. 218/1997, art. 8, ovvero a seguito della ricezione degli avvisi bonari ai sensi del D.Lgs. n. 462/1997, artt. 2 e 3. La previsione del "lieve inadempimento" non riguarda invece la diversa fattispecie prevista dal D.Lgs. n. 218 del 1997, art. 15, il quale stabilisce la perdita del beneficio della riduzione delle sanzioni qualora il contribuente destinatario dell'avviso di accertamento non abbia provveduto al pagamento delle imposte e delle sanzioni ridotte entro il termine perentorio previsto per l'impugnazione dell'atto impositivo. GIURISDIZIONE E COMPETENZA – CONTRIBUTI SPETTANTI AI CONSORZI DI BONIFICA – ATTI PRODROMICI ALL'ESECUZIONE Cass. civ., sez. un., 3 maggio 2016, n. 8770 I contributi spettanti ai consorzi di bonifica ed imposti ai proprietari per le spese relative all'attività per la quale sono obbligatoriamente costituiti rientrano nella categoria generale dei tributi e le relative controversie, insorte dopo il primo gennaio 2002, sono devolute alla giurisdizione delle commissioni tributarie, in applicazione dell'art. 2 del D.Lgs. n. 546 del 1992, nel testo modificato dall'art. 12 della legge 448 del 2001, il quale ha esteso la giurisdizione tributaria a tutte le controversie aventi ad oggetto tributi di ogni genere e specie.
L'attribuzione alle commissioni tributarie - a norma dell'art. 2 del D.Lgs. n. 546 del 1992, come sostituito dall'art. 12, comma 2, della legge n. 448 del 2001 - della cognizione di tutte le controversie aventi ad oggetto i tributi di ogni genere e specie, ivi incluse, quindi, quelle in materia di contributi spettanti ai consorzi di bonifica, si estende ad ogni questione relativa all'"an" o al "quantum" del tributo, arrestandosi unicamente di fronte agli atti dell'esecuzione tributaria, sicché vi ricade anche l'eccezione di prescrizione dedotta tramite l'impugnazione della cartella esattoriale, che è atto prodromico all'esecuzione.
GIURSIDIZIONE E COMPETENZA – ATTI IMPUGNABILI Cass. civ., sez. un., 2 maggio 2016, n. 8587 In tema di verifiche fiscali, l'autorizzazione rilasciata dal Procuratore della Repubblica, ai sensi dell'art. 52, comma 3, del d.P.R. n. 633 del 1972, per consentire l'esame di documenti rispetto ai quali sia stato eccepito il segreto professionale è impugnabile davanti al giudice tributario solo se sia stato impugnato l'atto conclusivo del procedimento di verifica, essendo detta autorizzazione un atto infraprocedimentale, non impugnabile autonomamente; ciò non determina un vuoto di tutela giurisdizionale, poiché, se il procedimento di verifica non si è concluso con l'emanazione di un atto impositivo o se tale atto non è stato impugnato, l'autorizzazione illegittima resta impugnabile davanti al giudice ordinario, in quanto lesiva del diritto soggettivo del contribuente a non subire verifiche fiscali al di fuori dei casi previsti dalla legge.
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