Proposte concrete per un miglioramento della Giustizia tributaria

La Redazione
16 Marzo 2017

Mario Cicala, con il documento reso disponibile ieri dalla Fondazione, ha avanzato proposte per il miglioramento della Giustizia tributaria.

Come noto nei giorni scorsi la Commissione Riforma del Consiglio Superiore della Magistratura ha proposto al plenum del Consiglio di sollecitare il Ministro della Giustizia a farsi promotore di “una modifica normativa che permetta la costituzione straordinaria e temporanea di appositi collegi giudicanti speciali in Corte di Cassazione, cui affidare in maniera programmata lo smaltimento dell'arretrato di procedimenti pendenti in materia tributaria”.

La Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato nella giornata di ieri una nota a firma di Mario Cicala, con la quale viene esaminata la questione apportando qualche concreta proposta di miglioramento della Giustizia tributaria.

Il Presidente ha ipotizzato la nascita di una sezione tributaria-bis nella Corte di Cassazione, con l'inserimento nella struttura della giustizia tributaria di merito di una cinquantina di magistrati a tempo pieno.

L'ipotesi di devolvere alla giurisdizione ordinaria le liti tributarie pone non poche opinioni contrastanti, nella nota si legge “in un momento storico in cui si propone da più parti di valorizzare ed esaltare la professionalità del giudice tributario si porrebbe in controtendenza un intervento che, fermo restando il concorrente impianto regolativo, interessasse il solo giudizio di legittimità relativo alle controversie tributarie ammettendo, per ragioni deflattive, la loro devoluzione a giudici non professionali. Ciò, del resto, assume rilievo ancora più intenso ove si abbia a mente, da un canto, l'attuale composizione “mista” – in quanto aperta al contributo di giudici di estrazione non giuridica – degli organi della giurisdizione tributaria di merito e, dall'altro, la natura e la funzione del giudizio di legittimità. (Ciò considerata) …l'imprescindibile sussistenza, in capo ai magistrati chiamati a svolgere funzioni di legittimità, dei requisiti attitudinali previsti dalla normativa costituzionale e primaria, che, come sopra delineato, induce ad escludere, per non conformità con l'art. 106 della legge fondamentale e col generale compito nomofilattico, di tutela dello ius constitutionis, nonché di indefettibile garanzia ultima del nostro sistema processuale, giusta il disposto di cui all'art. 111 co. 7 Cost., affidato dal Costituente alla nostra Corte suprema, la possibilità di inserire nei ranghi della Corte di cassazione, sia pure temporaneamente ed a fini specificamente individuati e circoscritti, soggetti diversi da magistrati appartenenti all'ordine giudiziario e, si badi bene, sottoposti ad un previo vaglio attitudinale e, per meriti insigni, da giuristi di estrazione accademica e forense (…)”.

Questi solo alcuni degli spunti considerati nel comunicato, l'esame della citata importante e significativa proposta al plenum che è anche accompagnata da un complesso insieme di considerazioni relative alla Giustizia Tributaria può essere visionata in allegato.

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