Trasformazione di un'associazione sportiva dilettantistica in società di capitali. Possibile?

La Redazione
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18 Gennaio 2017

Pubblicato il documento “La trasformazione delle Associazioni Sportive Dilettantistiche in Società di Capitali tra normativa previgente e nuova disciplina” da parte della FNC, dove viene riassunto in poche pagine la disciplina succedutasi in materia, prestando particolare attenzione a quella contenuta all'art. 2500-octies c.c..

Una associazione sportiva dilettantistica (ASD) può essere trasformata in una società di capitali? In caso affermativo, si tratterebbe di una trasformazione etereogenea? E quali norme andrebbero applicate? Le risposte a tali quesiti si trovano all'interno del Documento “La trasformazione delle Associazioni Sportive Dilettantistiche in Società di Capitali tra normativa previgente e nuova disciplina” curato da Luca Scarpa per la Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Il lavoro riassume in poche pagine la disciplina succedutasi in materia (quella contenuta nel codice civile del 1942 e quella ridisegnata dal D.Lgs. n. 6/2003), prestando particolare attenzione a quella contenuta all'art. 2500-octies c.c. che prevede la trasformabilità in società di capitali delle sole associazioni riconosciute. Secondo l'autore, la specifica fattispecie della trasformazione di una associazione sportiva dilettantistica in società di capitali sportiva dilettantistica, va considerata alla stregua di una trasformazione “causalmente omogenea” e, pertanto, non rientrerebbe nella fattispecie descritta dal citato art. 2500-octies c.c.… non potendosi considerare a quei fini una trasformazione eterogenea”. Ciò, però, non comporterebbe, sempre secondo l'autore, una preclusione alla trasformazione in società delle associazioni sportive in generale.

«Le associazioni sportive possono - si legge nel Documento in commento - continuare a trasformarsi in forma societaria secondo le norme speciali espressamente previste per la particolare fattispecie, se gli atti di trasformazione siano “direttamente connessi allo svolgimento dell'attività sportiva” e la società risultante dalla trasformazione preveda, al pari dell'associazione, l'assoluta assenza di ogni scopo di lucro». Il tema viene quindi approfondito nel lavoro di Scarpa, distinguendo tre ipotesi:

  1. trasformazione di associazione dilettantistica in società di capitali dilettantistica;
  2. trasformazione eterogenea di associazione dilettantistica in società di capitali professionistica;
  3. trasformazione eterogenea di associazione non riconosciuta.