Fisco e contribuenti: ci pensa la mediazione a ridurre i ricorsi

La Redazione
18 Maggio 2016

In Audizione nei giorni scorsi Rossella Orlandi ha esaltato i benefici tratti dalla mediazione: in meno di tre anni i ricorsi fiscali risultano quasi dimezzati.

Dal 2011, anno precedente all'operatività del procedimento di mediazione tributaria, entrata in vigore dal 2012, al 2014 i ricorsi alla Commissione tributaria provinciale contro atti degli Uffici delle Entrate sono passati da 171.000 a 90.000, praticamente quasi dimezzati.

I dati sono stati forniti, non senza orgoglio, dal numero uno dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi durante l'audizione presso la VI Commissione Finanze sulle “Tematiche relative all'operatività dell'Agenzia delle Entrate”. “Il procedimento di mediazione – afferma il Direttore delle Entrate – ha contribuito significativamente alla riduzione dei giudizi tributari”. Come evidenziato, i ricorsi di valore fino a 20 mila (ovvero quelli che finiscono in mediazione) si sono ridotti, sempre rispetto al 2011, di quasi il 60% (-57,2%). “Per comprendere la portata e gli effetti dell'istituto della mediazione – ha spiegato la Orlandi - basta considerare che nel 2011 i ricorsi sotto i 20 mila euro rappresentavano oltre i 3/4 dei ricorsi presentati in CTP; in questi anni sono scesi al di sotto del 50%”. Nel solo 2015 l'indice di proficuità della mediazione è stato pari al 53%: delle oltre 115 mila istanze esaminate, 61.135 sono state definite senza l'instaurazione del processo. Considerando, invece, l'intero periodo di vigenza della mediazione, dal 1° aprile 2012 al 31 dicembre 2015, “si ricava – prosegue il Direttore delle Entrate - che su circa 340 mila istanze, solo 151 mila sono finite in giudizio; ciò si è tradotto in oltre 188 mila ricorsi evitati a beneficio dell'attività delle Commissioni tributarie”.

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