Resta valido l'accertamento anche se il Fisco non considera le osservazioni del contribuente
18 Settembre 2017
Le osservazioni del contribuente non sono menzionate nell'accertamento? L'atto è comunque valido. Lo riferiscono i Giudici della Corte di Cassazione con la sentenza depositata il 15 settembre 2017, n. 21408, con la quale la Suprema Corte ha accolto il primo motivo di ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate, che chiedeva di rivedere il giudizio espresso dalla Corte di Appello in merito all'impugnazione di alcuni avvisi di accertamento effettuata da una S.r.l.
Nella sede della società erano infatti stati rinvenuti alcuni documenti extracontabili, relativi a ricevute per pagamenti effettuati a favore di lavoratori dipendenti e collaboratori, insieme ad un pc contenente riferimenti di contabilità occulta. Secondo la società (che aveva trovato ragione in Appello), l'avviso era illegittimo in quanto l'ufficio non aveva preso in considerazione i chiarimenti e le spiegazioni forniti.
Tuttavia, secondo la Sezione Tributaria della Cassazione, la CTR ha errato nel fornire questa valutazione. Infatti, l'avviso di accertamento era valido poiché «la nullità consegue solo alle irregolarità per cui sia espressamente prevista dalla legge, oppure, in difetto di previsione, allorché ricorre una lesione di specifici diritti o garanzie tali da impedire la produzione di effetti da parte dell'atto cui ineriscono». In pratica, non essendo emersa alcuna lesione di garanzie difensive, nell'atto impugnato non era ravvisabile alcun elemento di nullità. |