Detrazione IVA, il CNDCEC condivide la posizione della Corte UE

La Redazione
19 Gennaio 2016

Se un imprenditore è in difficoltà finanziaria è lecito accettare, nel corso di un concordato preventivo basato sulla liquidazione del suo patrimonio, un pagamento parziale del debito IVA. Questo quanto affermato di recente dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti, i quali condividono la recente posizione della Corte di Giustizia Europea.

Il Presidente dei Commercialisti Italiani, Gerardo Longobardi, esprime soddisfazione in merito alle conclusioni presentate il 14 gennaio 2016 da Eleanor Sharpston, Avvocato Generale della Corte Giustizia UE nella causa C-546/2014, proposta dal Tribunale di Udine. Secondo Longobardi, si tratta di una decisione “importante”, la quale “conferma esplicitamente la posizione dei commercialisti in materia di transazione fiscale”.

Secondo l'Avvocato Generale, i principi comunitari non vietano ad uno Stato membro dell'Unione Europea di accettare, nel corso di un concordato preventivo basato sulla liquidazione del patrimonio di un imprenditore, un pagamento parziale del debito IVA da parte di quest'ultimo, se in difficoltà finanziaria; la condizione è che un esperto indipendente certifichi che, con tale azione, non si ottenga un pagamento maggiore del credito in caso di fallimento.

Secondo il Presidente della categoria, le conclusioni dell'Avvocato Sharpston costituiscono una significativa novità. “Per anni – spiega – la giurisprudenza domestica aveva negato agli imprenditori in crisi la possibilità di pagamenti parziali del debito IVA, motivando questo rifiuto proprio perché si sarebbe trattato di limitare la riscossione di risorse proprie dell'Unione Europea. L'esplicita presa di posizione assunta nei giorni scorsi dall'Avvocato generale fa chiarezza sulla materia e rafforza la fattibilità della nostra proposta che ci auguriamo a questo punto trovi a breve spazio in un provvedimento normativo". La proposta cui fa riferimento il Presidente del CNDCEC è contenuta in un documento, dal titolo: "Il contributo del CNDCEC alla riforma della crisi di impresa - Profili tributari"; presentato alla Commissione Rordorf, esso prevedeva proprio la possibilità della "falcidia" del credito IVA.

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