Liti tributarie: confusione in Cassazione
19 Luglio 2016
Cassazione in tilt per via delle controversie fiscali. Su 30.000 ricorsi pendenti, 11.000 sono quelli tributari, di cui i due terzi del totale sono in mano a soltanto due Sezioni della Cassazione, e la media di quelli discussi è di 5-6mila l'anno. Cifre non confortanti che hanno spinto il Primo Presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio a parlare di una vera e propria “emergenza nazionale”.
Da questi dati ha preso avvio il convegno intitolato “L'ultima spiaggia: presupposti e limiti dell'intervento della Corte di Cassazione nelle controversie fiscali”, organizzato lo scorso 4 luglio presso l'Aula Magna della Corte di Cassazione dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Ai lavori hanno preso parte, oltre il Primo Presidente della Suprema Corte, Gerardo Longobardi, Presidente dei Commercialisti, Carlo Piccininni, Presidente Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, Giorgio Sganga, Presidente FNC e molti autorevoli esponenti della dottrina.
Nei giorni scorsi, la Fondazione Nazionale dei Commercialisti, ha pubblicato una sintesi dei lavori congressuali, curata da Ester Annetta, che riassume le possibili soluzioni all'impasse prospettate dagli intervenuti. Sul punto, Gerardo Longobardi, ha riaffermato la prioritaria necessità di un “sistema fiscale chiaro e, di rimando, anche una maggiore indipendenza delle Commissioni Tributarie”. Per il numero uno dei Commercialisti, “occorre un giudice professionale che oltre ad essere indipendente e terzo sia anche “giudice a tempo pieno”; occorre che la giustizia tributaria sia autonoma e non, invece, riconducibile alla giustizia civile, con ciò attentando anche al ruolo dei commercialisti; occorre, infine, che la formazione dei patrocinanti presso le commissioni tributarie sia adeguata e specialistica”. |