Valida l'impugnazione autonoma del coniuge co-dichiarante
20 Novembre 2015
“In caso di dichiarazione congiunta dei redditi da parte dei coniugi […] la moglie, coniuge codichiarante, è legittimata a proporre autonoma impugnazione per contestare gli accertamenti a carico del marito”. I Giudici della Cassazione sono stati chiari: il loro parere espresso nella sentenza del 18 novembre 2015, n. 23553, è dunque favorevole all'impugnazione da parte del coniuge; non è infatti indispensabile che venga notificato l'accertamento alla moglie, la quale ha diritto di impugnare autonomamente. La Cassazione ha accolto il ricorso di una donna alla quale la CTR aveva negato la sua opposizione alla cartella esattoriale che le era stata recapitata. Secondo il Giudice territoriale, gli accertamenti erano stati legittimamente notificati al marito, in quanto la donna aveva presentato con il marito la propria dichiarazione dei redditi.
Richiamandosi all'art. 17 della Legge n. 114/1977, i Giudici della Corte hanno quindi accolto il ricorso, affermando come gli accertamenti a carico del marito possano essere impugnati anche dalla moglie, nel caso di una dichiarazione congiunta. “Se infatti – hanno proseguito i Giudici – perché insorga la responsabilità solidale della moglie codichiarante non è necessario che le sia notificato l'avviso di accertamento, resta comunque inalterato il suo diritto di impugnare autonomamente, anche mediante l'impugnazione dell'avviso di mora ovvero della cartella di pagamento a lei diretti, l'avviso notificato al marito […] e di far valere in tale sede tutte le ragioni di contrasto con la pretesa tributaria”. |