Cessione d'azienda: rileva la valutazione complessiva dell'operazione economica realizzata

La Redazione
21 Settembre 2017

Nella qualificazione di un negozio come cessione d'azienda ai fini tributari e, dunque, per la determinazione dell'imposta applicabile, assume rilievo preminente la valutazione della complessiva operazione economica realizzata.

«Nella qualificazione di un negozio come cessione d'azienda ai fini tributari e, dunque, per la determinazione dell'imposta applicabile, assume rilievo preminente la valutazione della complessiva operazione economica realizzata, di cui occorre individuare gli elementi caratteristici alla luce dell'obiettivo economico perseguito e dell'interesse delle parti alle prestazioni». Così la Corte di Cassazione con l'ordinanza depositata il 20 settembre 2017 n. 21767, con la quale i Giudici hanno accolto il ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate.

In breve: la Suprema Corte ha affermato che l'accertamento emesso dal Fisco è legittimo, se contesta alla società la cessione d'azienda giudicando l'operazione nel suo complesso, anche se nel contratto si parla di sola vendita dei beni.

L'Agenzia delle Entrate aveva impugnato la sentenza della Corte di Appello che aveva deciso l'annullamento dell'avviso di accertamento nei confronti di una S.r.l. per recupero di indebita detrazione IVA, quale conseguenza della riqualificazione di una cessione di beni mobili in qualità di cessione di ramo d'azienda. Nel ricorso presentato dal Fisco e accolto dalle Entrate, l'Agenzia si doleva che il giudice territoriale avesse ingiustamente qualificato come cessione di beni sciolti quello che in realtà era un negozio traslativo che l'avviso di accertamento qualificava come cessione unitaria di ramo d'azienda.

In accoglimento del ricorso, la Cassazione ha ritenuto inoltre irrilevante l'esclusione delle giacenze nel passaggio di merci.

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