Movimenti bancari non riferibili ad operazioni imponibili? Onere del contribuente darne prova
22 Settembre 2017
«Il contribuente ha l'onere di dimostrare che gli elementi desumibili dalle movimentazioni bancarie non sono riferibili ad operazioni imponibili e, a tal fine, deve fornire non una prova generica, ma una prova analitica, con indicazione specifica della riferibilità di ogni versamento bancario, in modo da dimostrare come ciascuna delle singole operazioni effettuate sia estranea a fatti imponibili». Così i giudici della Corte di Cassazione con l'ordinanza depositata il 20 settembre 2017, n. 21800.
Il caso riguardava la causa sorta tra il Fisco ed un contribuente, sulla scorta di una verifica fiscale condotta nei confronti dello stesso e della sua impresa, nel corso della quale era emerso del materiale extracontabile; ciò aveva indotto i verificatori ad analizzare anche i movimenti bancari.
Inutilmente l'uomo è ricorso alla valutazione della Corte. I giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, osservando l'erroneità della sentenza emanata dai giudici del merito. In particolare, essi sono tenuti alla «rigorosa verifica dell'efficacia dimostrativa delle prove fornite a giustificazione di ogni singola movimentazione accertata, rifuggendo da qualsiasi valutazione di irragionevolezza ed inverosimiglianza dei risultati restituiti dal riscontro delle movimentazioni bancarie, in quanto […] il giudizio di ragionevolezza dell'inferenza dal fatto certo a quello incerto è già stato stabilito dallo stesso legislatore». |