Approda in Gazzetta Ufficiale la Legge di Bilancio per il 2017

La Redazione
22 Dicembre 2016

Approda in Gazzetta Ufficiale nel pomeriggio di ieri il testo della Legge di Bilancio per il 2017 (Legge 11 dicembre 2016, n. 232). Diverse le novità, che vanno dal Gruppo IVA alla nuova imposta sul reddito d'impresa (IRI) oltre all'introduzione del regime di cassa per le imprese minori.

Pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale la Legge di Bilancio 2017 (L. 11 dicembre 2016, n. 232), numerose sono le novità apportate che spaziano dall'introduzione della nuova imposta IRI all'introduzione della disciplina del Gruppo IVA, oltre all'introduzione del regime di cassa.

Viene introdotta la nuova imposta sul reddito di impresa – IRI – che si calcolerà sugli utili trattenuti presso l'impresa.

Buone notizie dal fronte della casa: sono infatti prorogate anche per il 2017 le agevolazioni del cosiddetto ecobonus (detrazione dall'imposta lorda del 65% delle spese relative agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici); viene aggiunta una detrazione per le spese di adeguamento antisismico e viene prorogato di un anno il cosiddetto bonus mobili.

Anche il credito di imposta per le attività di ricerca e sviluppo viene esteso di un anno; dal 2017, la misura dell'agevolazione viene aumentata dal 25 al 50%. Sono infine prorogati anche i cosiddetti superammortamenti previsti dalla Stabilità 2016.

Novità sul fronte IVA.

Viene infatti istituito il nuovo Gruppo IVA: dal 1° gennaio 2018 i soggetti che fanno parte di tale gruppo potranno essere considerati, agli effetti dell'imposta, come “un unico soggetto passivo”, usando un'unica partita IVA.

Vi è poi l'introduzione del regime di cassa per le imprese cosiddette minori: con i commi 17-23 dell'articolo unico, infatti, viene sostituito l'attuale regime di competenza con quello di cassa (senza possibilità di scelta, con dunque l'obbligo di tassare il proprio reddito con le nuove regole).

Viene anche allontanato lo spettro dell'aumento dell'IVA al 25%: l'incremento dell'aliquota di tre punti percentuali è infatti procrastinato al 2018; contemporaneamente, sono anche abrogati gli aumenti delle accise sul carburante.

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