L'Agenzia deve sempre motivare le modifiche d'ufficio della classe catastale

La Redazione
26 Gennaio 2016

I Giudici della Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1196/2016, hanno sancito che per procedere ad una rideterminazione della classificazione catastale di un immobile è necessario che l'Agenzia del Territorio dia una specifica motivazione.

L'Agenzia del Territorio, se intende rideterminare d'Ufficio il classamento di un immobile, deve anche specificare le motivazioni del mutamento, in modo che il contribuente possa venire a conoscenza dei presupposti del nuovo classamento; altrimenti, l'attribuzione dell'unità immobiliare effettuata diventa nulla. Lo dicono i Giudici della Corte di Cassazione, nella recente ordinanza depositata il 22 gennaio 2016, n. 1196. In essa, i Giudici della Corte hanno confermato il giudizio della Commissione Regionale, la quale aveva definito l'illegittimità dell'avviso di accertamento con il quale l'Agenzia aveva variato il classamento di un immobile che passava dalla categoria A/2 alla categoria A/1.

Secondo la CTR, il generico richiamo alla caratteristiche tipologiche, costruttive e funzionali degli immobili ricadenti nella stessa zona non era sufficiente per costituire la motivazione della modifica catastale. Della stessa linea è la Cassazione, definendo infondato il ricorso del Territorio. “L'Agenzia del Territorio – affermano infatti dalla Corte – quando procede all'attribuzione d'ufficio di un nuovo classamento ad un'unità immobiliare a destinazione ordinaria, deve specificare se tale mutato classamento è dovuto a trasformazioni specifiche subite dall'unità immobiliare in questione; oppure da una risistemazione dei parametri relativi alla microzona, in cui si colloca l'unità immobiliare, rendendo così possibile la conoscenza dei presupposti del rilassamento”. In virtù di ciò, il ricorso è stato rigettato.

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