Valido l'appello se la data di spedizione è asseverata dall'Ufficio postale

La Redazione
26 Settembre 2017

I Giudici della Corte di Cassazione hanno affermato che è possibile sanare con l'avviso di ricezione il mancato deposito della ricevuta di spedizione dell'appello, purché però nell'avviso di ricezione sia stata asseverata la data di spedizione dall'ufficio postale.

È possibile sanare con l'avviso di ricezione il mancato deposito della ricevuta di spedizione dell'appello, purché però nell'avviso di ricezione sia stata asseverata la data di spedizione dall'ufficio postale. Lo dicono i Giudici della Corte di Cassazione con l'ordinanza del 25 settembre 2017 n. 22243. Con essa, i Giudici hanno rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, applicando così le disposizioni delle Sezioni Unite in materia (sentenza n. 13452/2017).

L'Agenzia aveva notificato per mezzo posta un appello, con il quale impugnava la decisione di merito della CTP: il contribuente ne chiedeva l'inammissibilità in quanto non era stata depositata la ricevuta di spedizione (c'era la sola ricevuta di ritorno). Secondo la CTR, la parte contribuente aveva ragione.

Richiamando la massima delle Sezioni Unite, la Corte ha affermato che «il termine di trenta giorni per la costituzione in giudizio del ricorrente o dell'appellante, che si avvalga per la notificazione del servizio postale universale decorre non dalla data della spedizione diretta del ricorso a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, ma dal giorno della ricezione del plico da parte del destinatario». Inoltre, «non costituisce motivo d'inammissibilità del ricorso (o dell'appello) che sia stato notificato direttamente a mezzo del servizio postale universale, il fatto che il ricorrente (o l'appellante), al momento della costituzione entro il termine di trenta giorni dalla ricezione della raccomandata da parte del destinatario, depositi l'avviso di ricevimento del plico e non la ricevuta di spedizione, purché nell'avviso di ricevimento medesimo la data di spedizione sia asseverata dall'ufficio postale con stampigliatura meccanografica ovvero con proprio timbro datario».

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