Tributario

Il limite del contante non combatte l'evasione

La Redazione
26 Ottobre 2015

Il Presidente del Consiglio lo scorso 22 ottobre ha precisato che tra i 220 mila soggetti che si sono dimenticati di inviare la dichiarazione precompilata rientrano 26 persone con un reddito presunto superiore al milione, un migliaio sopra i centomila euro e altri 5.000 sopra i 50 mila euro.

Abbiamo scoperto, semplicemente con un clic (altro che contante o guardie e ladri fuori dai negozi!) che circa l'1% degli italiani si è… scordato di inviare la dichiarazione.”Ragionevolmente qualche soldino lo incassiamo”. È questa la previsione del Premier Matteo Renzi sull'operazione che l'Agenzia delle Entrate sta svolgendo in questi giorni: recuperare quanto dovuto dai 220 mila contribuenti, raggiunti da altrettanti avvisi bonari, che non hanno presentato la precompilata pur avendo percepito più redditi da lavoro dipendente o da pensione da diversi sostituti (datori di lavoro o enti previdenziali) i quali non hanno effettuato il conguaglio delle imposte.

Tra questi, precisa il Presidente del Consiglio in una news pubblicata sul proprio sito internet, lo scorso 22 ottobre, “ci sono 26 persone che hanno un reddito presunto superiore al milione, un migliaio che stanno sopra i centomila euro e altri cinquemila sopra i cinquantamila euro”. Il tutto grazie ad una “straordinaria realtà quale è Sogei”, che ha permesso di incrociare i dati, di presumere i redditi e quindi di far partire gli inviti a regolarizzare (che in futuro potranno essere sostituiti da sms).

È decisamente questo il canale scelto dal Governo per fronteggiare l'evasione, l'incrocio dei dati dei contribuenti e non il limite del contante sul quale pare che non ci sia nessun dietrofront all'innalzamento da 1.000 a 3.000 euro inserito nella bozza della Stabilità 2016. “Il limite del contante – scrive Renzi - non aiuta l'evasione, né la combatte”.

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