Le Entrate pubblicano le statistiche immobiliari: in aumento la rendita catastale

La Redazione
27 Luglio 2016

Pubblicate le statistiche immobiliari del 2015 dall'Agenzia delle Entrate, ciò che emerge è una crescita delle abitazioni in classe F e un aumento delle nuove costruzioni nel settore dei villini.

Un'Italia dove aumenta il numero dei ruderi: è questo il risultato che si può trarre dalla fotografia scattata dall'Agenzia delle Entrate in merito al patrimonio immobiliare italiano del 2015. Nel panorama dell'anno scorso, infatti, aumenta il numero delle abitazioni censite nella classe F, che rappresentano unità non idonee a produrre reddito. Il numero di abitazioni in questo stato è cresciuto del 2,4%. Bisogna dire che, parallelamente, anche il numero delle abitazioni cresce; ma, testimoniando che la tendenza degli italiani è quella di possedere comunque una seconda casa, a trainare il settore sono i villini.

È dunque un rapporto in chiaroscuro: da un lato, aumentano i ruderi, dall'altro crescono le seconde case. E va da sé che raramente si è pensato di restaurare l'esistente, al posto che costruire: il numero di abitazioni agricole si è infatti significativamente ridotto.

Dunque, osserviamo i dati: nel 2015 il numero delle abitazioni è aumentato di 80mila unità rispetto all'anno precedente. Il totale di edifici presenti in Italia è dunque oggi 34,8 milioni: le abitazioni civili sono cresciute dello 0,7%, dello 0,4% quelle di tipo economico e dello 0,9% per quanto riguarda i villini. Diminuiscono, parallelamente, le abitazioni signorili (-1%), quelle popolari e le abitazioni di tipo ultrapopolare e rurale, addirittura del 4%. Possiamo intuire che in quel 4% molti edifici siano stati semplicemente accatastati come ruderi.

Si possono ricavare anche dei dati sulla rendita catastale complessiva attribuita allo stock immobiliare: nel 2015 esso ammonta a 37,5 miliardi di euro, lo 0,1% in più rispetto al 2014. In circa il 60% dei casi, essa è relativa a immobili di proprietà delle persone fisiche (22,6 miliardi di euro) mentre nel restante 40% (14,9 miliardi di euro) si parla di proprietà di persone non fisiche. Complessivamente, la rendita delle abitazioni è di 16,8 miliardi di euro: con 480 euro di media, fino ad arrivare a punte di oltre 4 mila euro per le case di maggior pregio.

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