Dal CNDCEC proposte per commissioni più indipendenti

La Redazione
28 Febbraio 2017

Quest'oggi sul portale del Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti ed Esperti Contabili è stata resa nota la proposta avanzata dal Presidente dei commercialisti, Massimo Miani, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario, tenutosi nella giornata di ieri a Roma: "è necessario rendere le attuali Commissioni tributarie sempre più indipendenti, assicurandone ancor meglio qualità ed equidistanza dalle parti con la professionalizzazione dei componenti".

Quest'oggi sul portale del Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti ed Esperti Contabili è stata resa nota la proposta avanzata dal Presidente dei commercialisti, Massimo Miani, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario, tenutosi nella giornata di ieri a Roma. In particolare il Presidente ha dichiarato che bisognerebbe “rendere le attuali Commissioni tributarie sempre più indipendenti, assicurandone ancor meglio qualità ed equidistanza dalle parti con la professionalizzazione dei componenti”.

In particolare, specifica Miani, bisognerebbe riformare la figura del giudice, assicurando autonomia, terzietà e indipendenza della funzione giudicante, oltre che una maggiore sua produttività (impegnandosi a tempo pieno).

Secondo il presidente dei commercialisti, si legge nella news pubblicata dal CNDCEC, i futuri organi giudicanti, “dovrebbero essere composti da soggetti appartenenti al ruolo dei “Magistrati tributari”, selezionati con concorso pubblico che privilegi titoli di studio e di servizio nella materia tributaria, assicurando l'accesso al concorso anche ai laureati in economia, oltre che, ovviamente, ai laureati in giurisprudenza. Magistrati che, una volta vinto il concorso, siano a tempo pieno, sempre più professionali e specializzati e sottoposti all'obbligo di formazione continua”.

Anche Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti, si è espresso sui soggetti abilitati all'assistenza in giudizio, ritenendosi in linea con la proposta di legge Ermini, che permetterebbe di circoscrivere ad avvocati e commercialisti la difesa tecnica nel secondo grado di giudizio

“Per le medesime ragioni – continua Miani – abbiamo fortemente criticato l'inclusione tra i difensori dei dipendenti dei CAF, seppure limitatamente ai contenziosi originati da adempimenti predisposti dagli stessi CAF”.

A parte questa nota, però, bisogna sottolineare che della proposta di legge Ermini il giudizio dei commercialisti è negativo. A parere della categoria, infatti, “è assolutamente da scongiurare la “riconduzione” delle attuali Commissioni tributarie in seno alla Giustizia civile”.

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