In assenza di risparmio economico il sequestro sui beni del contribuente decade
28 Giugno 2016
Se la CTP annulla la cartella esattoriale, il sequestro sui beni del contribuente che è stato indagato per evasione viene annullato. Lo sentenzia la Corte di Cassazione, terza Sezione Penale, con la sentenza del 24 giugno 2016, n. 26450. In essa, i Giudici della Corte hanno accolto il ricorso di un contribuente, affermando che laddove viene a mancare il risparmio di imposta, anche la pretesa tributaria decade.
I Giudici hanno osservato innanzitutto che, in tema di reati tributari, il profitto del reato oggetto del sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente è costituito dal risparmio economico derivante dalla sottrazione degli importi evasi alla loro destinazione fiscale. E, hanno osservato, ciò resta inalterato anche nella ipotesi di sospensione della esecutività della cartella esattoriale da parte della commissione tributaria. E tuttavia, nel caso in esame si è trattato di annullamento, e non di sospensione dell'esecutività della cartella.
“Se è vero – si legge nella sentenza – che a seguito del reato tributario non si è verificato un decremento del patrimonio circolante, l'accrescimento patrimoniale è solo il riflesso di un mancato depauperamento che, però, non si traduce in un elemento concreto, materialmente apprensibile. Nel caso di specie, dunque, l'intervenuto annullamento della cartella esattoriale, ancorché con sentenza non definitiva, comporta il venir meno della pretesa tributaria […] atteso l'intervenuto sgravio delle somme di cui all'avviso di accertamento”.
Dunque, sbagliava la CTR, che aveva sentenziato sfavorevolmente al contribuente: l'ordinanza è stata annullata e il tutto è stato rinviato al Tribunale del riesame. |