Entrate dei primi cinque mesi 2015, positive dell’1,1%

La Redazione
16 Luglio 2015

I dati diffusi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze rivelano una crescita delle entrate rispetto allo stesso periodo - da gennaio a maggio - dell'anno precedente. Ottimo l'andamento delle imposte dirette.

Entrate tributarie e contributive in aumento nel primo periodo dell'anno, tra gennaio e maggio. Lo rivelano i dati diffusi dal MEF, che mostrano un aumento di 2.715 milioni di euro (+1,1 per cento) rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Un incremento che dal ministero chiariscono come risultante tra la crescita delle entrate tributarie (+981 milioni di euro, +0,6 per cento) e quella evidenziata nel comparto delle entrate contributive (+1.734 milioni di euro, +2 per cento).

Nei primi cinque mesi dell'anno le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 151.680 milioni di euro, segnando un +0,9 per cento, che si traducono in +1.338 milioni di euro.

Una crescita leggera, ma pur sempre una crescita. Tra quelle dirette, ottimo è l'andamento dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze (+562 milioni di euro, +67,5 per cento) e di quella sostitutiva sui fondi pensione (+529 milioni di euro, +92,3 per cento); buono anche l'andamento dell'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale (+946 milioni di euro, +27,6 per cento) e l'IRPEF (+753 milioni di euro, +1,1 per cento). Tra le imposte indirette, l'IVA fa registrare +287 milioni di euro, pari a +0,7 per cento.

Per quanto concerne gli enti territoriali, i primi cinque mesi del 2015 segnalano una flessione del 2,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014 (tradotto: -239 milioni di euro); va anche detto che il confronto tra i due periodi riflette il gettito della mini-IMU, versata a gennaio 2014 ma di competenza del 2013.

Complessivamente, sempre secondo i dati diffusi dal Ministero, gli introiti tributari collocano l'Italia dietro ad Irlanda (+10,9%), Germania (+6,5%), Regno Unito (+4,9%), Portogallo (+4%) e Spagna (+4%).

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